freccia arancio

 

 "L'arte che si sottrae al flusso perenne per divenire forma,
è ciò che opponiamo alle tentazioni del caos"


Dietro le quinte

Ricercare l’Armonia: Antonio Canova e la sua Arte

 

Antonio Canova è stato uno dei più grandi scultori non solo del periodo neoclassico ma di ogni epoca.
I suoi marmi, opere celeberrime ammirate nei più importanti musei del mondo, erano oggetto di desiderio da parte dei grandi collezionisti del suo tempo: venne corteggiato da Papi, regnanti, dall’imperatore e dall’aristocrazia. Le opere canoviane raggiungono tale perfezione grazie al ricercato equilibrio tra bellezza ideale e bellezza naturale, frutto dello studio dell’antico e indagine della natura, e la lezione impartita dalla pittura, sia negli aspetti compositivi che negli effetti pittorici che solo lui seppe infondere nelle sue sculture.
Per giungere al marmo, l’Artista adottò un iter molto articolato: le sue prime idee prendevano forma nell’argilla, meravigliosi studi che conservano ancora oggi le impronte digitali del Maestro, impresse mentre lavorava la materia e dava forma al pensiero creativo. Questa fase embrionale dell’ideazione veniva successivamente sviluppata fino a diventare un modello in gesso e la Gypsotheca di Possagno, piccolo paesino della Pedemontana del Grappa dove Canova nacque e ricevette la sua prima formazione, è custode di tutti quei preziosi modelli realizzati dall’Artista.
Canova nel corso della sua carriera meditò su svariati temi: dal mito, che spesso prendeva le sembianze dei protagonisti della sua epoca i quali, per diventare immortali grazie all’arte, gli commissionavano un’opera che li effigiasse: ricordiamo il capolavoro Paolina Borghese come Venere vincitrice e il Napoleone come Marte pacificatore; al tema della morte: famosi i monumenti funebri dedicati ai Papi, come Clemente XIII e Pio VI, conservati entrambi presso la Basilica di San Pietro a Roma.
Canova affrontò diversi temi di carattere religioso e, attraverso la pittura e la scultura, meditò, per esempio, sul personaggio biblico di Maddalena, figura femminile tra le più rappresentate nel corso della storia dell’arte, raffigurata nel suo percorso di ravvedimento.

Preservare l’Armonia: il Museo Gypsotheca Antonio Canova

Il Museo di Possagno è il luogo che custodisce l’eredità storica ed artistica di Canova.
Il complesso museale, uno dei primi del Veneto, è composto dalla casa natale e dalla Gypsotheca, collocata nell’originale basilica e nell’ampliamento progettato da Carlo Scarpa, che raccoglie i modelli originali in gesso dai quali sono stati tradotti i marmi. Nella casa natale sono custodite le opere pittoriche, i disegni, le incisioni e gli effetti personali dell’Artista.
Il complesso museale è composto, inoltre, dall’Ala Gemin, dalla biblioteca, il giardino e il brolo. Il Museo offre ai visitatori numerose esperienze: dalle visite guidate ai laboratori didattici, fino alle visite notturne a lume di candela.
A custodire l’armonia canoviana, che si assapora in questo luogo, è Fondazione Canova onlus, erede di una tradizione ultrasecolare di enti che gestiscono l’eredità dello Scultore e del fratello uterino Giovanni Battista Sartori, che lasciò il patrimonio artistico dell’Artista alla comunità di Possagno, perché ne assicurasse la tutela e potesse trarne quelle risorse necessarie per soddisfare le necessità sociali e di istruzione dei possagnesi.

La celebrazione del bicentenario della morte di Antonio Canova

In occasione del primo centenario dalla morte di Antonio Canova fu inaugurata la rinnovata Gypsotheca, a conclusione dei restauri che l’avevano interessata assieme a quelli riguardanti le opere d’arte danneggiate durante la Grande Guerra, lavori portati a termine dal conservatore Stefano Serafin e dal figlio Siro, che ripristinarono la bombardata Ala Lazzari e riportarono all’originaria bellezza i modelli in gesso canoviani, restituendo alla società ciò che si credeva perso per sempre.
Nel 1957, in occasione del secondo centenario della nascita dell’Artista, fu la prestigiosa firma dell’architetto veneziano Carlo Scarpa a rendere omaggio a Canova, realizzando non solo l’ala che prende tuttora il nome dal suo progettista, ma anche un completo riallestimento della collezione.
Nonostante il passare del tempo, le linee guida che hanno ispirato la programmazione del Museo per celebrare questo secondo centenario dalla morte sono ancora la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio che custodisce, approfondendo la conoscenza dei molteplici aspetti della vita, della carriera e delle opere dell’Artista attraverso l’indagine e lo studio dei rapporti con i maestri che l’hanno preceduto, a lui contemporanei o che sono venuti successivamente.
Il programma di questa ricorrenza così importante si apre infatti con la mostra Canova e la scultura contemporanea - curata da Vittorio Sgarbi - che ci permette di ammirare le opere dello Scultore in dialogo con grandi artisti della nostra epoca, accomunati dalla lezione impartita dai maestri antichi e moderni, e allo stesso tempo attenti alla natura.
Il progetto trova inoltre compiuta realizzazione nel perpetuare la filosofia seguita da Canova durante tutto l’arco della sua carriera: un grande mecenate, impegnato nella promozione e tutela del sistema artistico nazionale.
Canova e il Dolore. Le stele Mellerio e il rinnovamento della tematica sepolcrale - mostra ideata da Vittorio Sgarbi e curata da Stefano Grandesso e Francesco Leone - è il secondo appuntamento espositivo del 2022, che permette di approfondire il lavoro dell’Artista sul tema funerario evidenziando i cambiamenti avvenuti nel tempo, in particolare tra la fine del XVIII secolo e i primi anni del successivo, quando, in occasione della realizzazione del Monumento funerario dell’arciduchessa Maria Cristina d’Austria, si discostò dalla tradizione barocca che celebrava il defunto e le sue virtù per realizzare opere con intenti più intimi e familiari, nei quali il ricordo dell’estinto e il dolore per la perdita delle persone care erano i principi ispiratori.
Canova creò sculture connotate da elementi caratterizzanti: l’effigie del defunto o, in suo luogo, l’urna contenente le sue ceneri contrapposti a una figura femminile, stante o seduta, allegoria della Pietas, straziata dal dolore.
Per poter comprendere appieno l’evoluzione creativa dell’Artista, il percorso espone molte opere appartenenti al patrimonio del Museo Canova, ma non solo. La mostra si avvale infatti dell’apporto di importanti prestiti concessi da musei e collezioni private, italiani e stranieri, come per esempio i Musei Civici di Bassano del Grappa, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo e il Museo del Prado di Madrid, ed è allestita presso lo spazio progettato dall’allievo di Carlo Scarpa, Luciano Gemin, all’inizio degli anni novanta del secolo scorso.
Infine, il Museo ha ospitato la mostra La Maddalena penitente. Il dipinto di Antonio Canova ritrovato, dedicata all’omonimo dipinto di mano canoviana che per più di due secoli si credeva disperso e destinato all’oblio. La possibilità di analizzarlo presso i laboratori di studio e ricerca del Museo e l’utilizzo di sofisticati metodi diagnostici e di indagine di tipo scientifico hanno permesso al suo direttore Moira Mascotto di certificare che il dipinto ritrovato è di mano di Canova.
L’opera, oggi di proprietà di privati, è un dipinto ad olio su tela di 105 x 81 cm ed è stata sottoposta all’attenzione del Museo per certificare la paternità dell’Artista.
La peccatrice è rappresentata come una giovane donna, inginocchiata a terra e posta al centro del dipinto. Indossa un semplice panno che le copre appena i seni e i fianchi, mentre la chioma sciolta le ricade sulle spalle e sulla schiena. In lacrime, contempla il crocifisso di fronte a lei.  Fa da sfondo una parete rocciosa arricchita da qualche elemento vegetale.
Il dipinto, quando è stato trasportato presso il Museo, presentava uno strato superficiale compromesso da varie ridipinture dovute ai diversi restauri avvenuti nel corso del tempo che in un primo momento ne hanno reso difficile la lettura e la valutazione.
Si è resa necessaria una pulitura per riportare il dipinto allo stato originario, avvenuta all’interno del laboratorio di restauro dell’Ente. Una volta portata a termine questa fase è stato quindi possibile riscontrare delle affinità e delle analogie con i dipinti di mano di Canova e certificarne l’autenticità.
In sintonia con i centenari precedenti, il programma delle celebrazioni 2022 prevede anche una serie di opere che riguardano più in generale il complesso museale, perché la ricorrenza diventi occasione di interventi duraturi nel tempo, con l’intento di raggiungere l’ottimale conservazione e godibilità del patrimonio museale.
Nel corso di questi primi mesi dell’anno è stato realizzato un progetto di riqualificazione della casa natale dello scultore, il cui primo nucleo risale alla fine del Cinquecento. Oggi l’edificio è il frutto di un processo di accorpamento di più fabbricati, iniziato già da Canova con i proventi della sua attività artistica e proseguito poi dal fratello Giovanni Battista Sartori: questa evoluzione ha portato a unire le stanze dell’edificio con i fabbricati adiacenti, realizzando un’unica, ampia struttura. Negli anni successivi la casa ha assunto piena funzione museale, ospitando quadri, bozzetti, gessi e marmi realizzati da Canova, oltre che documentazione ed effetti personali di proprietà dell’Artista o a lui riferibili.
Il trascorrere degli anni e la variazione degli allestimenti hanno portato a diversi ripensamenti in merito all’aspetto delle singole stanze che hanno dato origine ad alcune incongruenze storiche, artistiche e allestitive che si desidera sanare.
Dopo alcuni studi approfonditi, sia di tipo archivistico sia derivanti da un’indagine stratigrafica delle pareti, è stato elaborato un piano di ritinteggiatura delle superfici murarie degli ambienti espositivi dell’edificio e un progetto complessivo di adeguamento impiantistico – impianto elettrico, illuminotecnico, di allarme e antincendio – consentendo una riqualificazione degli ambienti e una maggior valorizzare del patrimonio artistico e architettonico.
La presentazione dei lavori posti in essere, e che consentono oggi di poter godere della casa natale secondo gli standard più rilevanti della museologia internazionale, è avvenuta il 16 ottobre, giornata in cui sono culminate le celebrazioni per il bicentenario canoviano.
Inoltre, nel febbraio del 2023 si darà avvio a un importante progetto di “Restauro e digitalizzazione del complesso architettonico canoviano” che poggia le sue fondamenta su tre pilastri essenziali: il restauro e il miglioramento sismico dell’Ala Lazzari, costruita negli anni trenta dell’Ottocento su progetto dell’omonimo architetto, con l’impiego di soluzioni di elevata innovatività che consentono un monitoraggio in tempo reale dell’assetto statico della struttura e un rinnovamento illuminotecnico della stessa e della collezione conservata al suo interno; la digitalizzazione del patrimonio architettonico per la restituzione tridimensionale degli ambienti, importante per il monitoraggio costante da parte dei tecnici preposti; e, infine, lo sviluppo e l’applicazione di soluzioni digitali per la valorizzazione della struttura, attraverso piattaforme innovative che possano da una parte garantire la condivisione di modelli digitali ad alta fedeltà del patrimonio canoviano, dall’altra coinvolgere il territorio e l’utenza nel popolamento delle soluzioni digitali con contenuti di loro creazione.
Tale strategia consentirà di ampliare il bacino d’utenza del Museo, eliminando le distanze, ma anche di fornire un’esperienza incentrata sull’utente con una co-creazione dei contenuti.

Come detto, i progetti di restauro e riqualificazione finora delineati si pongono in continuità con quanto realizzato in passato in concomitanza con i diversi anniversari. Il Museo pone tutta la passione, le energie e le competenze necessarie per onorare al meglio la memoria di Canova e tramandare alle generazioni future questa inestimabile eredità artistica e storica.

 

Moira Mascotto
(Direttrice Museo Gypsotheca Antonio Canova)

 

 

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Antonio Canova, Autoritratto

 

 

2) Guinness cravero ott

Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere vincitrice

 

 

3) Project Geometries ott

Museo Gypsotheca Antonio Canova, Ala Lazzari

 

4) Nespresso cravero ott

Museo Gypsotheca Antonio Canova, Ala Scarpa

 

 

 

 

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