"Immaginazione e connessione
hanno reso l’uomo un essere speciale"
Money influence
Realizzare i nostri talenti
L’uomo per vivere ha un ineludibile bisogno di dare un senso alle sue azioni il cui fine è la conquista di uno stato di benessere permanente che lo conduca ad una felicità di aristotelica memoria.
Per fare tutto questo è necessario comprendere bene il nostro rapporto con il mondo esterno, ricercando, nello stesso tempo, quella delicata “armonia” tra la nostra realizzazione personale e l’intreccio di relazioni sociali che maturano lungo il corso della nostra vita. La relazione armonica tra l’Io e il Mondo è il primo passo verso il benessere personale. In quest’ottica è importante comprendere che ogni epoca ha la sua particolare descrizione del mondo che si esprime attraverso i rapporti sociali e l’uomo vive di volta in volta con valori, principi e modelli di pensiero che scaturiscono da quella particolare descrizione, insomma, potremmo dire che “la società fa il nostro mondo”.
Nell'antica Grecia si viveva secondo i canoni mitologici in quanto erano i miti a descrivere il mondo di allora, nel Medioevo si viveva secondo modelli di pensiero religiosi in quanto era la religione a descrivere il mondo medioevale, nell’età moderna, con l’umanesimo, si introdussero principi scientifici che influenzarono profondamente i nostri comportamenti.
Oggi siamo immersi in una descrizione del mondo che è frutto del pensiero economico-digitale, dove il denaro è divenuto il fine ultimo di ogni nostra azione (il valore per misurare tutte le cose della nostra vita) e il “digitalesimo” (descritto nel precedente articolo) determina i nostri modelli di comportamento, le nostre scelte i nostri pensieri.
Da queste due dimensioni nasce la società digitale in cui siamo immersi e con la quale dobbiamo fare i conti per realizzare noi stessi. Il compito non è semplice in quanto da un lato dobbiamo evitare le pressioni indotte dal contesto economico-digitale e dall’altro provare a generare quell’armonia di comportamenti in grado di soddisfare le nostre vocazioni. Definito questo primo aspetto, proviamo a fare un piccolo passo in avanti.
Riflettiamo un attimo: se per essere realmente felici l’unica strada perseguibile è quella di entrare in armonia con il mondo descritto dalla nuova economia digitale, allora il primo processo da adottare non è quello di conoscere il mondo esterno ma sé stessi, quali siano i nostri talenti, i nostri desideri profondi, ciò per cui siamo nati.
Solo dopo aver definito con cura la nostra vera indole, per realizzarla, diviene necessario indagare il mondo intorno a noi e tessere quell'insieme armonico di azioni e comportamenti che ci permetteranno di realizzare i nostri desideri profondi.
Questo passaggio è molto delicato in quanto un pericoloso inganno si cela dietro ai due elementi che descrivono la nostra società:
1. IL MONDO DIGITALE
Oggi per conoscere il mondo non si “va nel mondo” alla ricerca di esperienze sensibili, ma ci si immerge nel “digitalesimo”, social o altro mezzo digitale. È nel mondo digitale che ritroviamo la rappresentazione di un ambiente creato su misura per noi, in cui sviluppiamo conoscenze ed esperienze virtuali capaci di generare desideri fluidi, instabili e quasi mai in grado di realizzare i nostri veri talenti. In altre parole, deleghiamo all'economia digitale la scelta e la selezione delle nostre esperienze sensibili. Questo comportamento ci impedisce di entrare in risonanza emotiva con il mondo reale rendendo difficile lo sviluppo di quella relazione armonica tanto necessaria per essere felici. Non possiamo abdicare alle nostre personali esperienze sensibili, ma al contrario dovremmo praticare esperienze e scelte consapevoli, non indotte dal contesto sociale. Una volta compresa l’importanza strategica della nostra soggettività rispetto al mondo economico digitale in cui siamo immersi, possiamo fare un ulteriore passo avanti.
2. IL DENARO
L’influenza del denaro condiziona la costruzione di ogni relazione, altera gli equilibri tra le nostre azioni e il mondo esterno, inficiando l'armonia tanto agognata e compromettendo irrimediabilmente la nostra ricerca di felicità. Proviamo a capire perché.
In questa particolare descrizione del mondo qualsiasi cosa si voglia fare nella vita è mediata dal denaro. Infatti è il denaro a misurare le nostre competenze, a dare valore ad un’opera d’arte, a qualificare un’amicizia (proprio quando dinanzi ad un atto amichevole non vi è scambio di denaro che, per negazione, si qualifica l’amicizia), a misurare il nostro successo, etc...
Negare questa stretta relazione tra denaro e valore è negare i tempi che viviamo, non si tratta di un giudizio di merito sulla bontà o meno della nostra società, ma solo di una constatazione disincantata della realtà. Pertanto, conoscere il ruolo del denaro nelle nostre relazioni ci consente di essere padroni dei nostri gesti e non schiavi di scelte altrui.
Il denaro esprime il suo potere in modo indiretto attraverso la nostra adozione di sane o cattive abitudini, comportamenti reiterati che determinano la nostra capacità di realizzare i nostri talenti.
In tal senso è importante comprendere il valore del consumo, del risparmio e dell'investimento.
Dobbiamo imparare a consumare, a risparmiare e a investire.
Il consumo di per sé non è un male, soprattutto se praticato in armonia con la realizzazione dei nostri desideri.
L'adozione di un consumo armonico con le nostre intenzioni profonde significa comprendere la differenza tra ciò che è finalizzato al nostro reale benessere da ciò che è solo un effimero desiderio indotto dalla società. Siamo assuefatti da una “logica di appartenenza”, compriamo e consumiamo oggetti solo per appartenere a questo o quel gruppo sociale, tendiamo ad acquistare oggetti per mostrare agli altri di esserci realizzati, senza rispettare la nostra naturale indole ma solo in ragione di ciò che la società ha definito per noi essere “il benessere”.
In questo, un consumo in armonia con i nostri desideri, praticato nella giusta misura, nel rispetto delle nostre possibilità, rappresenta un passo importante per liberarsi da quei condizionamenti tanto nocivi alla nostra realizzazione.
Il comportamento armonico non va praticato solo nel tempo presente, ma va inteso anche nel tempo in divenire, per questo il denaro va visto non solo come strumento per garantire nell’immediato la nostra soddisfazione, ma anche come mezzo per trasferire nel futuro quella ricchezza che ci consenta di continuare la realizzazione dei nostri talenti. Anche in questo caso, la difficoltà nel risparmiare è legata all’influenza che il contesto in cui viviamo esercita sui nostri comportamenti.
Non è un caso che bene più prezioso delle aziende moderne è la cattura della nostra attenzione, si utilizza ogni sorta di strumento per attirare la nostra attenzione e spingerci ad adottare comportamenti da compratore bulimico, una continua pressione all’acquisto sfrenato fino al punto da azzerare ogni nostra risorsa economica.
Siamo terra di conquista e abbiamo perso il controllo del nostro denaro, non siamo più in grado di pianificare alcun risparmio in quanto prima di risparmiare siamo indotti a consumare e nel caso non avessimo disponibilità economiche, niente paura c’è sempre la possibilità di indebitarsi.
Follia!
Indebitarsi per un consumo effimero e non finalizzato alla nostra realizzazione personale è una pesante ipoteca sul nostro avvenire.
Ecco allora che risparmiare in armonia con il nostro futuro significa avere la consapevolezza che per mantenere inalterato lo stato di benessere bisogna trasferire nel tempo una parte del denaro disponibile, oggi, per garantire, un domani, la realizzazione dei nostri intimi desideri.
L’ultimo aspetto da decodificare è l’investimento. Per investimento non dobbiamo intendere esclusivamente quello di natura economico finanziario, che comunque rappresenta un aspetto importante del nostro processo di crescita, ma è da concepire come tutte quelle attività necessarie alla nostra realizzazione. L’investimento su cui porre la nostra massima attenzione è il tempo. Il tempo è la risorsa più importante di cui disponiamo, la più preziosa in quanto limitata, e irrimediabilmente deperibile.
Sprecare tempo è una perdita netta di ricchezza che non potrà più essere recuperata. Investire nel tempo libero e creativo, nella formazione, negli affetti, in un progetto in cui crediamo, nel lavoro, insomma, nella soddisfazione della nostra vera indole è importantissimo per raggiungere quell’equilibrio armonico tra la nostra realizzazione e le relazioni con il mondo in cui viviamo.
Equilibrio, giusta misura, tempo e dedizione.
La nostra felicità è nella ricerca di armonia tra uomo e mondo esterno, realizzando i nostri talenti nel groviglio di relazioni che il mondo moderno ci spinge a costruire.
Cristofaro Capuano
(Financial coach)
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