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 "I nostri sguardi, le nostre parole, restano il confine che di continuo
cambia tra le cose andate e quelle che vengono
"

 

Lo sguardo degli altri

Matera. L’armonia con la natura nel progetto di comunità energetiche rinnovabili

 

«Sradicarmi? Ho i piedi ben piantati nella terra. Se verrà la tempesta mi troverà preparato».
Sono le parole che mi hanno accompagnato per le scalinate e gli avvallamenti di Matera, pronunciate da Raffaello De Ruggieri il sindaco che ha guidato la città nel ruolo di "Capitale Europea della Cultura”.
Al suo fianco, vigile, acuta e disponibile, Brunella Carriero, la “nostra notaia”, come è stata presentata a Papa Francesco e al Cardinale Zuppi nell’incontro recente della Conferenza episcopale a Matera. Il filo rosso di Matera, si sa, è nei Sassi. Ho potuto coglierne la memoria negli abitanti accanto alla loro grande ospitalità naturale, dote semplice e rara. Ne sono rimasta incantata. La visita alla Cripta del Peccato Originale è stato un privilegio grandissimo che ha premiato la mia conferenza alla Scaletta e il mio breve soggiorno a Matera. E così, a Matera, mi sono abbandonata alla bellezza. Non solo con gli occhi, naturalmente; nella dura realtà dei Sassi ho trovato alcune parole chiave per pensare.
La prima è la cultura del “vicinato”, che origina nei Sassi.
Mi ha fatto capire il senso di comunità che si è trasmesso nel tempo e spicca nel racconto degli abitanti, con la fierezza e l’orgoglio del riscatto. I grandi che sono passati da Matera ne hanno colto il fascino, ma anche le potenzialità di crescita; come Enrico Mattei che con entusiasmo pose le fondamenta per uno sviluppo industriale del Basento a Grottole, Ferrandina, Pisticci, facendo leva sulle risorse minerarie del luogo (le grandi riserve di petrolio), per offrire lavoro e ritorno agli emigrati. L’esempio mi ha spinto a guardare al futuro, per valorizzare  le potenzialità del territorio ancora una volta attraverso il lavoro che richiama i giovani e le risorse naturali.
La costruzione nuova della transizione energetica, di un diverso modello di crescita che rispetti l’ambiente, partecipato dai cittadini nelle comunità energetiche rinnovabili accanto alla nuova industria per generare energia pulita, è un percorso importante in cui credere e investire, che può contribuire a volgere all’attivo questo momento di crisi energetica. L’indirizzo europeo è scritto, i finanziamenti chiedono di essere utilizzati in questa direzione. La cultura del vicinato mi è parsa una chiave essenziale per dare gambe al progetto sul territorio.

La cultura, naturalmente, è la seconda parola chiave. Ho scoperto il filo della cultura anche nella ruvidezza del paesaggio arroccato. A Matera la cultura di oggi si snoda dalla preistoria, presente in città, in un luogo che ho trovato ricco di fossili marini nelle pareti delle case e negli ipogei da ristrutturare, dove la scoperta dei siti e la loro conservazione si è evoluta nel tempo grazie all’impegno illuminato dei suoi cittadini. Ho letto questa armonia tra passato e presente nella religiosità del luogo; la memoria, che la cultura alimenta, dà uno spessore straordinario allo sguardo rivolto al futuro. La storia del Circolo culturale la Scaletta me ne ha dato testimonianza, anche come sponda per affermare la voce libera dei cittadini di Matera. Matera è stata il rifugio di artisti perseguitati da dittature, come José Ortega il pittore spagnolo condannato da Franco che scelse Matera come sua dimora e, grato e consapevole, lasciò in dono a la Scaletta la sua casa e i quadri che ne hanno arricchito il patrimonio culturale. E ancora, a Matera, scenario prediletto dal grande cinema, quasi ogni scalinata nella roccia ha il suo racconto cinematografico da porgere a chi la percorre.

La terza parola chiave che ho tratto nel soggiorno è l’armonia con la natura. Esemplare è la storia del pastore, giovanissimo, che visse il privilegio inconsapevole di rifugiarsi abitualmente con le sue pecore nella Cripta del Peccato Originale. Dormiva sotto gli occhi degli Arcangeli che dai dipinti sacri sulle pareti della grotta lo intimorivano, come narra Raffaello De Ruggieri, che fece la scoperta di questo straordinario sito con i compagni dell’adolescenza, impegnati nella ricerca del bello originario tra le grotte.
E da Sindaco visionario, fu ancora Raffaello de Ruggieri a riportare a noi lo splendore di quei dipinti. L’armonia della città con la natura è stata difesa in passato. Matera ha vinto la sua battaglia ambientalista opponendosi al cementificio che ne avrebbe potuto turbare l’eco-sistema. La Scaletta ha sostenuto e vinto, ora può contribuire a costruire il nuovo. Insieme alla cultura del “vicinato, l’ “armonia con la natura” trova un naturale  sbocco a mio parere nelle Comunità energetiche locali da fonti rinnovabili, alimentate da sole, acqua, vento, persino dai rifiuti rimessi in circolazione per produrre energia. 
Contribuiscono a costruire la trasformazione energetica sul territorio, ancora una volta dahbndo vita a un progetto di futuro che coinvolge gli abitanti, le istituzioni pubbliche e la ricchezza della natura. È un programma di lungo periodo, che prende oggi l’abbrivio; è molto ambizioso, poiché l’urgenza di proteggere il pianeta dalle devastazioni del clima non si esaurisce certo nella riduzione delle emissioni inquinanti nell’atmosfera.
La svolta necessaria è radicale: è quella di allargare la visione economica a dinamiche globali che includono l’intero eco-sistema della vita sulla terra, di costruire un nuovo modello di crescita, di vita e di sviluppo. È questa la sfida che mi sento di porre alle nuove generazioni con la transizione ecologica, di cui la città di Matera può essere ancora una volta protagonista.
È un programma che la Scaletta può promuovere, con l’impegno abituale.

 

Valeria Termini

(Professore Ordinario di Economia Politica, Università di RomaTre)

 

 

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