Una nota di viaggio
L'incontro con Matera è stato un momento importante della mia vita.
Tra gli anni '60 e '70, a Venezia, avevo conosciuto Aldo Musacchio. Aldo aveva ottenuto un contratto presso l'IUAV e eravamo molto vicini politicamente.
Fu lui a parlarmi di Matera e poi a farmela visitare.
La conoscevo soltanto dal Vangelo secondo Matteo di Pasolini. Aldo me ne parlava da "visionario": da quei Sassi, da quel luogo abbandonato che appariva, sorgeva nelle sue parole una realtà nuova - il passato rinasceva - la vita trovava in esso le sue radici.
Quella visita e quelle parole mi insegnarono come si possa progettare senza tradire, come le nostre opere debbano innovare "tradendo" senza "tradire" - quale energia posseggano i Sassi che spesso ci sembrano inanimati - quale "anima" abbiano le cose che ci appaiono consumate.
Matera mi ha insegnato, come forse nessun altro luogo, a cercare una "vista" che non si arresta al dato, che concepisce ogni "materia" nel senso di ciò che essa può - e forse vuole - diventare. Materia è natura naturans che mai cessa di rifiorire.
Così è stato e così sarà per Matera, fino a quando vi vivranno gli eredi dei Musacchio.
Prof. Massimo Cacciari
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