Questa mattina, il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, in visita a Matera, ha incontrato i soci del Circolo Culturale La Scaletta nella sede del MUSMA - Museo della Scultura Contemporanea. Il Capo dello Stato era stato invitato dal Circolo in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario dalla sua fondazione; l'illustre ospite ha ricevuto in dono un piatto in maiolica raffigurante il "Carro della Bruna", realizzato dal socio Peppino Mitarotonda.
Ecco il testo del messaggio di benvenuto formulato dal Past President e socio fondatore Michele De Ruggieri, che gli ha consegnato la spilla d'oro del Circolo in qualità di socio onorario:
"Grazie, Signor Presidente della Repubblica, di aver accettato il nostro invito in occasione dei 50 anni di vita del Circolo La Scaletta.
In questa città nell'immediato dopoguerra abbiamo vissuto un momento esaltante prodotto non solo dalla ritrovata libertà democratica, ma alimentata anche dalla presenza di uomini che univano all'impegno politico un forte messaggio culturale. Abbiamo così avuto la possibilità di dialogare con persone come Umberto Zanotti Bianco, Carlo Levi, Adriano Olivetti, Manlio Rossi Doria (solo per fare per brevità qualche nome) e politici come Michele Guanti, Michele Cifarelli ed Emilio Colombo che da subito sono stati a noi di stimolo e di aiuto. Soprattutto mi preme ricordare Rocco Mazzarone, nostro padre spirituale, che, con gli altri, ci convinse a rimanere radicati sulla nostra terra ricca di risorse che chiedevano e chiedono solo di essere riscoperte e valorizzate.
Credo proprio, Signor Presidente, che abbiamo compiuto un buon lavoro dimostrando che nel nostro Mezzogiorno ci sono forze vive e vitali. Oggi il nostro desiderio è quello di trasmettere ai giovani questi convincimenti e questi impegni. Giovani che sono oggi terribilmente preoccupati per le incertezze del loro futuro. La Sua presenza ci gratifica e ci dà forza sia per quello che Lei rappresenta e sia per quello che Lei è: un uomo della nostra terra."
Successivamente, il Presidente Napolitano - incontrando gli amministratori locali - ha partecipato, a Palazzo Lanfranchi, ad un incontro sul tema "Turismo e Cultura". Ecco il testo dell'ìintervento del Presidente del Circolo La Scaletta, Nicola Rizzi:
Alcune interessanti considerazioni sul rapporto tra turismo, cultura ed economia a Matera sono già contenute nello studio sul "Villaggio preistorico di Murgia Timone" pubblicato nel lontano 1960 dal circolo "La Scaletta". Nell'ultimo paragrafo di questo studio si afferma:
"Se lo sviluppo dell'itinerario turistico materano potesse ampliarsi ed organizzarsi meglio, si sarà combattuta un'altra battaglia per la rinascita economica del nostro vecchio e afflitto paese. Ricordiamoci che la utilizzazione turistica del nostro patrimonio artistico, storico e sociale può contribuire sorprendentemente alla lotta contro la depressione economica"
Questo convincimento è ancora oggi valido ed è supportato dalla bontà dei risultati conseguiti. L'azione svolta in un cinquantennio di sensibilizzazione della comunità ad apprezzare il valore identitario del luogo attraverso la realizzazione di presidi e l'organizzazione di eventi culturali, ha contribuito in modo significativo a promuovere l'interesse della città verso la conoscenza e lo studio del territorio, avendo sempre come obiettivo la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, elementi di sviluppo economico e sociale delle comunità. Il nostro impegno civile, l'impegno per la "polis" è stato sempre teso alla difesa della identità culturale della comunità sostenendo che Matera non era vergogna, non era infamia, ma una cellula ancora vitale e rappresentativa della intera umanità.
La presa di coscienza di questi valori ha rappresentato una vera "rivoluzione culturale" il cui esito ha visto l'inserimento dei Sassi di Matera e il prospiciente altopiano murgico quale riconosciuto patrimonio dell'umanità tutelato dall'Unesco. Pertanto, se si valorizzano i beni ambientali, storici e culturali di un territorio, risulta più agevole attrarre i flussi turistici e, dunque, creare sviluppo economico.
Un esempio concreto della coerenza dell'impegno profuso in questa direzione è offerto dalla Fondazione Zetema con la realizzazione del progetto denominato "Distretto Culturale dell'Habitat Rupestre della Basilicata" che valorizza i presidi culturali della linea bradanica da Metaponto fino a Melfi, passando per Matera. Su questa strada maestra, siamo felici di poterlo affermare, esiste una pluralità di soggetti e di iniziative finalizzata a esaltare il valore di autenticità che il territorio lucano possiede.
Molte associazioni sono sorte nella nostra città che, pur operando in settori diversi, non trascurano di dare alle loro iniziative quel valore culturale aggiunto che pone Matera all'attenzione del turismo nazionale e internazionale. Questo fermento ha spinto ultimamente alcune associazioni a dar vita al comitato per promuovere la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, ulteriore occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio, che, Signor Presidente, ci permettiamo di segnalare alla Sua autorevole attenzione.
In questo cammino non possiamo trascurare l'apporto degli Enti locali la cui collaborazione non è mai venuta meno e auspichiamo che in futuro possa essere ancor più fattiva e concreta, nel rispetto dei valori storici, ambientali e, consentitemi di aggiungere, di quelli urbanistici del nostro territorio. Solo la sensibilità verso la cultura può promuovere progetti ed eventi capaci di favorire lo sviluppo civile, sociale ed economico per noi e le future generazioni.
Come affermò il mio amico Raffaello De Ruggieri, nel discorso da lui pronunciato in occasione della inaugurazione della Cripta del Peccato Originale, "La cultura non può essere considerata un bene inerte. La cultura è condizione dell'esistenza di una comunità e il rapporto con la produzione culturale deve diventare occasione di educazione alla creatività, quale antidoto alle omologazioni, alle mercificazioni, alle massificazioni, alle oppressioni, perché la cultura è per sua natura rivoluzionaria.
La cultura rappresenta, infatti, un fattore essenziale della crescita di una società, perché il livello della cultura si è rivelato il livello nevralgico di ogni trasformazione sociale. In questo senso siamo convinti che il patrimonio culturale deve funzionare come motore educativo e creativo e che il capitale di storia di Matera deve trasformarsi nel ruolo della città per il suo sviluppo".
Abbiamo, infatti, potuto riscontrare nella storia del nostro recente passato, come la cultura sia riuscita a dare un ruolo diverso alla nostra città. I risultati sin qui raggiunti, comunque, non sono un punto di arrivo, ma costituiscono una base per la produzione di nuova cultura e il filo conduttore su cui muoversi per migliorare le condizioni di vita della nostra comunità.
L'obiettivo rimane sempre lo stesso: la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, attraverso lo studio e la ricerca. Questo obiettivo è diventato modello di riferimento nel restauro della Cripta del Peccato Originale e i fecondi rapporti intessuti in questa circostanza, hanno portato il Ministero per i Beni Culturali a scegliere Matera come quarto polo nazionale del restauro e sede decentrata dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro e per l'attivazione della relativa Scuola di Alta Formazione, grazie soprattutto all'impegno della Regione Basilicata e del suo Presidente Vito De Filippo, del Comune di Matera e del Sindaco Emilio Nicola Buccico e della dichiarata disponibilità di Franco Stella, Presidente della Provincia.
I Sassi "salvati" hanno portato sviluppo economico e sociale alla nostra città, attraverso flussi turistici inimmaginabili, proprio perché nel turismo culturale è la qualità dell'offerta a creare la domanda. Il completamento del recupero dell'antica città va quindi perseguito con tenacia e con opportune risorse finanziarie che ridiano forza agli strumenti legislativi che presero avvio con la legge De Gasperi-Colombo.
L'esperienza dei Sassi può essere utile, tanto per fare un esempio concreto, a "salvare" dal degrado e dalla trasformazione incontrollata un altro grande bene culturale che la città possiede e nei confronti del quale non si può rimanere inerti. Mi riferisco ai quartieri costruiti per accogliere gli abitanti dei Sassi. Quartieri progettati da illustri architetti che hanno lasciato una testimonianza fondamentale nella storia dell'urbanistica nazionale.
Quei quartieri, se salvaguardati attraverso una mirata azione culturale, porterebbero non solo a scongiurare ulteriori assalti del cemento, ma anche a portare nuovo sviluppo e nuova ricchezza alla nostra comunità, realizzando così ancora una volta il benefico binomio tra cultura e turismo."
Lunedì, 10 Agosto 2009 09:59