"È difficile comprendere come possano essere compatibili le pale eoliche con un territorio tutelato dall'Unesco ed è per questo che crediamo che ci siano tutte le condizioni per chiedere che un tribunale si esprima sulla questione".
È il commento del presidente del Circolo La Scaletta, Francesco Paolo Di Pede, alla notizia della possibile installazione di due parchi eolici nel territorio di Matera, uno dei quali addirittura a soli 2 chilometri dall'area paletnologica e dai confini del Parco regionale della Murgia e delle Chiese Rupestri del Materano.
"È utile ricordare che la tutela dell'Unesco comprende i Sassi e si estende al 'prospiciente altipiano murgico' che indubbiamente sarebbe deturpato dalla presenza di impianti eolici visibili dai luoghi che rappresentano un patrimonio mondiale dell'umanità. L'impatto visivo, al pari di quello ambientale e naturalistico, è un elemento che non può non essere considerato quando si parla di territori sotto tutela. Per questo motivo - conclude Di Pede - chiediamo alla Regione di valutare attentamente questo aspetto nella concessione dell'autorizzazione all'installazione del parco eolico nelle vicinanze delle aree tutelate. Nel contempo, sarebbe opportuno che il Comune valutasse ogni tipo di battaglia, anche quella legale, per evitare che si possa fare scempio del territorio e per fare in modo che si sancisca una volta per tutte l'impossibilità di modificare, anche solo visivamente, un paesaggio che costituisce un enorme patrimonio storico, naturalistico e culturale universalmente riconosciuto. Un'ultima considerazione sull'etica di un'attività economica e d'impresa che non dovrebbe svilupparsi contro il territorio e che non pot rebbe neanche, come sancisce l'articolo 41 della Costituzione, 'svolgersi in contrasto con l'utilità sociale'. È più utile socialmente la produzione di poche centinaia di watt che sicuramente non cambieranno le sorti del Pianeta, o la conservazione di un patrimonio che appartiene all'umanità? Crediamo che non siano dubbi sulla risposta".