"Prendiamo atto con soddisfazione delle parole dell'assessore regionale all'Ambiente Cosimo Latronico che ha ribadito l'indisponibilità della Basilicata ad ospitare il deposito unico di scorie nucleari. La speranza è che non accada come per l'adesione ai contenuti del disegno di legge sull'autonomia differenziata, in cui il no secco è diventato in un sì convinto. Il circolo culturale La Scaletta è pronto ad una nuova mobilitazione per scongiurare il pericolo che la Basilicata diventi una pattumiera nucleare".
E' quanto sostiene il presidente del Circolo La Scaletta Paolo Emilio Stasi che aggiunge:
"E' singolare che dei 51 siti individuati e giudicati idonei ad ospitare il deposito nazionale delle scorie, solo 6 siano al Nord mentre tutti gli altri sono nel Centro e nel Sud del Paese. Ed è altrettanto singolare che non sia stata presa in considerazione la candidatura della città di Trino Vercellese, che ha la necessità di rendere maggiormente sicura la centrale dismessa che sorge nel suo territorio e in cui è già stoccata una quantità importante di rifiuti nucleari, che si è detta disponibile ad ospitare la struttura. Appare pertanto quantomeno curiosa l'idea che, in tutta l'Italia, solo al Sud e con un'incredibile concentrazione nell'area murgiana, bradanica e metapontina, ci siano siti giudicati idonei. La sensazione è che dietro agli esercizi parascientifici di compatibilità si nasconda uno strabismo territoriale che è il prologo di quello che sarà l'Italia dopo l'approvazione del disegno di legge sull'autonomia differenziata. La Scaletta si opporrà a questo progetto scellerato ed egoista che vede il Sud subalterno rispetto al Nord e che avrà il solo effetto di mandare a pezzi il Paese".
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Nella foto in basso:
Il manifesto di mobilitazione de La Scaletta durante la protesta del 2003