Ai Monologhi del Giovedì
Terza edizione
Giovedì 18 gennaio - ore 19.30
“La Guerra continua”
di Michele De Ruggieri
Sede Circolo La Scaletta
Via Sette Dolori Matera
_L’ingresso è previsto dalle ore 19.30. _
_Sipario alle ore 20.00_
_Costo del biglietto 5 euro, acquistabile in loco prima dell’evento _
Al via la terza edizione de "Ai monologhi del giovedì", organizzata
dall’associazione MetaTeatro in collaborazione con il Circolo
culturale La Scaletta.Undici gli appuntamenti, che vedranno protagonisti gli attori di
MetaTeatro con testi editi e inediti di autori vari, da Emilio
Andrisani, Ulderico Pesce, Lello Chiacchio, Michele De Ruggeri, Michela
Murgia, Stefano Benni e Antonio Nicolaj.
Per il secondo appuntamento, con Michele De Ruggieri, le storie di una vita vissuta,
tra tempeste di guerra e speranze di pace,
prendono forma in un discorso interiore, in cui il protagonista fa un bilancio delle vittorie e
delle sconfitte attraverso il suo corpo. Un monologo coinvolgente e che guarda al futuro.
“Su idea di Emilio Andrisani, direttore artistico della rassegna –
afferma la presidente di MetaTeatro, Carla Latorre - abbiamo creato un
percorso che accompagni il pubblico in una costellazione di storie e
vissuti, di personaggi che si interrogano e si raccontano. Abbiamo
scelto uno spazio, la sede del Circolo La Scaletta, che da sempre
sentiamo familiare e che speriamo possa accogliere anche lo spettatore,
avvolgendolo e immergendolo in un luogo caldo e accogliente, in cui
viene trasportato nelle ambientazioni dei vari monologhi. Nel nostro
piccolo continuiamo a offrire a questa città spettacoli ed esperienze
teatrali che, speriamo, possano essere sempre gradite e supportate,
affinché il teatro resista sempre”.
”Per La Scaletta - sottolinea il Presidente del Circolo, Paolo Emilio
Stasi - questa terza edizione rappresenta una grande soddisfazione:
perché i monologhi del giovedì sono ormai diventati un appuntamento
fisso ed anche perché si continua a ritenere la sede del Circolo il
luogo ideale per rappresentarli. Altro motivo di orgoglio è constatare
che l’associazione MetaTeatro è sempre più una realtà a
dimostrazione che facendo squadra ci si arricchisce di esperienze e si
cresce professionalmente”.
—————
_“Le luci diffuse si spengono, la luce concentrata si accende, ora la
scena è composta da un solo tavolo, ora è disseminata di stracci, ora
è sparsa di canne per terra, ora di persone immobili, ora di tante
altre cose al di fuori di ordini prefissati dalle consuetudini e
singolari per bizzarrie, estrosità, eccentricità. Questi sono oggetti
corrispondenti a segnali, complementari al personaggio-interprete, che
mettono in luce l'anima nelle diverse sfaccettature rappresentate.
Un'anima ossessionata dai misteri della fede in cui crede; un'anima con
il sacro scettro anarchico che racconta di politica, di regole divita,
di culto, di amori, di passioni, di pensieri e di idee; un'anima che non
legge, il nero su bianco dei pensieri e delle idee, ma, come un martello
battente su un'incudine, le fa rivivere scandendone il ritmo con cui
hanno vissuto. Le parole dei monologhi, sulla bocca del Personaggio,
scorrono pesantemente, con forza coinvolgente e magica, vibrando o
contorcendosi, al ritmo del sentimento espresso. L'interprete, cosciente
della fuggevolezza del tempo che gli resta a disposizione, come un
acrobata che usa la più completa espressività del corpo, con maestria
ed elegante perizia, dà movimento alle parole, affinché il racconto
diventi così profondo da sembrare l’ultimo racconto per la vita,
l'ultimo racconto per vivere la vita e l'ultimo racconto per restare in
vita”. (Emilio Andrisani - MetaTeatro)_
“Su idea di Emilio Andrisani, direttore artistico della rassegna –
afferma la presidente di MetaTeatro, Carla Latorre - abbiamo creato un
percorso che accompagni il pubblico in una costellazione di storie e
vissuti, di personaggi che si interrogano e si raccontano. Abbiamo
scelto uno spazio, la sede del Circolo La Scaletta, che da sempre
sentiamo familiare e che speriamo possa accogliere anche lo spettatore,
avvolgendolo e immergendolo in un luogo caldo e accogliente, in cui
viene trasportato nelle ambientazioni dei vari monologhi. Nel nostro
piccolo continuiamo a offrire a questa città spettacoli ed esperienze
teatrali che, speriamo, possano essere sempre gradite e supportate,
affinché il teatro resista sempre”.
”Per La Scaletta - sottolinea il Presidente del Circolo, Paolo Emilio
Stasi - questa terza edizione rappresenta una grande soddisfazione:
perché i monologhi del giovedì sono ormai diventati un appuntamento
fisso ed anche perché si continua a ritenere la sede del Circolo il
luogo ideale per rappresentarli. Altro motivo di orgoglio è constatare
che l’associazione MetaTeatro è sempre più una realtà a
dimostrazione che facendo squadra ci si arricchisce di esperienze e si
cresce professionalmente”.
—————
_“Le luci diffuse si spengono, la luce concentrata si accende, ora la
scena è composta da un solo tavolo, ora è disseminata di stracci, ora
è sparsa di canne per terra, ora di persone immobili, ora di tante
altre cose al di fuori di ordini prefissati dalle consuetudini e
singolari per bizzarrie, estrosità, eccentricità. Questi sono oggetti
corrispondenti a segnali, complementari al personaggio-interprete, che
mettono in luce l'anima nelle diverse sfaccettature rappresentate.
Un'anima ossessionata dai misteri della fede in cui crede; un'anima con
il sacro scettro anarchico che racconta di politica, di regole divita,
di culto, di amori, di passioni, di pensieri e di idee; un'anima che non
legge, il nero su bianco dei pensieri e delle idee, ma, come un martello
battente su un'incudine, le fa rivivere scandendone il ritmo con cui
hanno vissuto. Le parole dei monologhi, sulla bocca del Personaggio,
scorrono pesantemente, con forza coinvolgente e magica, vibrando o
contorcendosi, al ritmo del sentimento espresso. L'interprete, cosciente
della fuggevolezza del tempo che gli resta a disposizione, come un
acrobata che usa la più completa espressività del corpo, con maestria
ed elegante perizia, dà movimento alle parole, affinché il racconto
diventi così profondo da sembrare l’ultimo racconto per la vita,
l'ultimo racconto per vivere la vita e l'ultimo racconto per restare in
vita”. (Emilio Andrisani - MetaTeatro)_