Gabriella

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"Abbiamo preso atto della disponibilità di alcuni candidati al confronto con il nostro Circolo e della sensibilità sui temi che abbiamo posto all'attenzione dei futuri rappresentanti lucani nel Parlamento. Abbiamo altresì registrato la scarsa attenzione di altri per le tematiche che riguardano il Sud e la Basilicata. Ne faremo tesoro e saremo, come sempre, elemento di stimolo per i nostri eletti per fare in modo che la legislatura che si sta aprendo sia attenta in primo luogo a colmare il divario Nord-Sud, a frenare lo spopolamento delle aree interne e a rilanciare lo sviluppo dei nostri territori attraverso investimenti in infrastrutture strategiche, nella sanità, nella tutela dell'ambiente e nella reindustrializzazione legata alla transizione ecologica".

E' quanto sostiene il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi, che nei giorni scorsi aveva chiesto ai candidati al Parlamento nei collegi lucani, di esprimersi su alcune questioni ritenute di rilevanza fondamentale.

Autonomia regionale differenziata, Sanità, infrastrutture, deposito di scorie nucleari, rilancio della Valbasento, dialogo e dialettica con il territorio e con gli enti locali: sono gli argomenti alla base di un questionario a cui il Circolo ha chiesto di rispondere.

"L'obiettivo principale della nostra iniziativa - sottolinea Stasi - era quello di focalizzare l'attenzione della campagna elettorale su una serie di questioni aperte da decenni su cui la Basilicata e il Mezzogiorno attendono risposte. Il Circolo continuerà a tenere aperta una linea di dialogo e di confronto con tutti per contribuire a sensibilizzare i nostri futuri rappresentanti ad un impegno costante e proficuo per le nostre comunità. Da alcune forze politiche ci saremmo aspettati una maggiore attenzione per i temi proposti, pur comprendendo le dinamiche di una campagna elettorale che si è svolta con tempi ristretti. In ogni caso, La Scaletta continuerà a sollecitare interventi e ad indicare soluzioni per risolvere i problemi della nostra regione e del Sud, valutando nel contempo la coerenza delle azioni messe in campo, rispetto alle dichiarazioni d'intenti che sono state fornite in campagna elettorale dai candidati".

In vista delle oramai imminenti elezioni politiche del 25 settembre, il circolo culturale La Scaletta di Matera ha pensato di sottoporre agli aspiranti deputati e senatori un questionario in sette punti per comprendere quale sia la loro posizione e quella del loro partito su argomenti ritenuti centrali per il Sud e per la Basilicata.

Autonomia regionale differenziata, Sanità, infrastrutture, deposito di scorie nucleari, rilancio della Valbasento, dialogo e dialettica con il territorio e con gli enti locali: questi gli argomenti su cui il Circolo ha voluto sollecitare i candidati.

L’intervista è stata recapitata agli indirizzi email dei possibili futuri parlamentari e -se verranno- alle risposte sarà data diffusione attraverso i canali informativi del sodalizio materano.

Ecco a seguire il testo integrale del messaggio inviato dal Presidente del Circolo Emilio Paolo Stasi ai candidati:

Sette domande ai candidati sul futuro del Sud e della Basilicata

In vista delle imminenti elezioni politiche del 25 settembre prossimo, il circolo culturale La Scaletta ha pensato di sottoporre agli aspiranti deputati e senatori un questionario in sette punti per comprendere quale sia la loro posizione e quella del loro partito su argomenti ritenuti centrali per il Sud e per la Basilicata.
Autonomia regionale differenziata, Sanità, infrastrutture, deposito di scorie nucleari, rilancio della Valbasento, dialogo e dialettica con il territorio e con gli enti locali: questi gli argomenti su cui il Circolo ha voluto sollecitare i candidati.
L’intervista è stata inviata agli indirizzi email dei possibili futuri parlamentari e alle risposte sarà data diffusione attraverso i canali informativi de La Scaletta.

Di seguito il testo integrale del messaggio inviato dal Presidente del Circolo Emilio Paolo Stasi.

Il Circolo La Scaletta è stato fondato nel lontano 1959 e da allora svolge il ruolo di sentinella del territorio Regionale cercando di coglierne in anticipo le criticità e le potenzialità, ai fini dello sviluppo e della occupazione, coniugandole con la salvaguardia e valorizzazione dello stesso. Una operazione culturale che si svolge da 63 anni perché tutti i cittadini ne prendano coscienza e soprattuto perché le classi dirigenti ne colgano gli aspetti positivi e, se condivisi, per le conseguenti azioni politiche. Si ritiene che chi conosce il Circolo non abbia nessuna difficoltà a riconoscergli questi meriti conseguiti nel tempo.
Oggi si vive una situazione regionale, nazionale ed internazionale ai limiti della drammaticità e il prossimo Parlamento e Governo Nazionale dovranno affrontare e risolvere problemi socio-economici che si aggravano sempre più.
La pandemia, prima, ma oggi soprattutto la guerra in Ucraina metteranno alla prova i sistemi nazionali in termini di capacità ed efficacia di azione governativa in direzione della ripresa socio economica, rivedendo od addirittura invertendo i modelli di sviluppo perseguiti fino ad ora.
E’ evidente che per una Regione come la nostra con endemici problemi si spopolamento, denatalità ed emigrazione giovanile per mancanza di opportunità di lavoro il futuro è, nel caso, ancora più fosco.
Negli ultimi mesi più volte questo Circolo ha posto all’attenzione degli enti di governo della Regione
con documenti, comunicati stampa ed iniziative i problemi drammatico che vive la nostra Regione proponendo soluzioni che necessariamente devono trovare accoglimento anche presso il Governo ed il Parlamento Nazionali. Si è intervenuti sul PNRR e sui Fondi di Coesione chiedendo che la Regione attivasse azioni incisive presso il Governo perché si finanziassero interventi infrastrutturali e di servizi che si ritengono fondamentali per la tenuta dell’intera Regione e soprattutto per le sue aree interne che rappresentano il 70% della popolazione totale regionale. Si è prodotto un attento, scrupoloso e scientifico Report sulla drammatica situazione della sanità regionale con piccoli suggerimenti per arginare da subito l’esodo sanitario. Il risultato? Invece di attenzione un costante ed ulteriore aggravamento della emigrazione sanitaria in altre regioni.
Si sono proposte soluzioni immediate ed a medio e lungo termine per risolvere il problema dello spopolamento, che adesso interessa non solo le aree interne ma anche i due capoluoghi di Regione, e della emigrazione giovanile. Si è proposto il rilancio funzionale dell’area industriale della Val Basento con piccoli ed immediati interventi come anche azioni che arrestino il trasferimento o la chiusura dei servizi essenziali nei piccoli centri con azioni di accorpamento che però vanno di pari passo con una viabilità più accessibile e sicura.
Si sono posti altri problemi come quello di assegnare specificità alle varie realtà territoriali e non rincorrersi in sterili e fallimentari concorrenze ma, tant’è, questa pratica è addirittura febbrile in quest’ultimi tempi con una conseguente spalmatura di risorse che non sono in grado di far lievitare e/o consolidare ruoli ed iniziative.

In questi giorni di campagna elettorale, poi, ancora una volta viene prospettata l’insidia dell’autonomia differenziata.
È la caparbia riesumazione di un progetto divisivo voluto dai rappresentanti delle Regioni forti del Paese e finalizzato ad ottenere risorse pubbliche maggiori mediante trattenute su quote di gettito dei tributi dovuti.
Indifferenti al dettato costituzionale della unità e della indivisibilità della Repubblica, continua il tentativo di violare il principio costituzionale affermante che l’attribuzione di risorse e di funzioni ad alcune Regioni non può prescindere dal rispetto dell’equilibrio perequativo tra tutte le Regioni italiane. Figurarsi quale potrebbe essere, se dovesse passare questo principio, il futuro del Meridione e di questa Regione.
Situazione a dir poco drammatica per cui questo Circolo sente il dovere civico di porre alcune domande, alle/ai candidate/i di Parlamento e Senato che andranno a rappresentare questo territorio, e conoscere le loro posizioni e, nell’eventualità, le azioni che attiveranno perchè questa nostra Regione abbia un futuro che oggi sembra sempre più opaco. Sette domande sulle quali sarebbero estremamente gradite risposte chiare e ferme.

1) Voterà una legge sulla autonomia differenziata che non rispetti l’equilibrio perequativo tra tutte le Regioni italiane? Infatti il problema che ci sta di fronte è come si possano dare gli stessi diritti di cittadinanza (livelli essenziali di prestazione e fabbisogni standard) al Mezzogiorno senza diminuire la privilegiata spesa storica delle aree centro-settentrionali, le quali, per di più, pretendono di trattenere per i propri territori parte delle imposte.
2) Alla luce della grave inefficienza del sistema sanitario nazionale, che il Covid ha posto all’attenzione dell’intero paese e del ruolo sostitutivo che ha dovuto svolgere il Governo Nazionale sarebbe favorevole a riportare allo stesso Governo Nazionale la gestione della salute pubblica come anche quella dell’istruzione?
3) Che posizione assumerà e che azioni attiverà perché questa Regione, già ampiamente penalizzata in termini ambientali per la presenza della Trisaia e per i pozzi petroliferi, non diventi anche deposito nazionale per lo stoccaggio di scorie radioattive?
4) La presenza nella nostra Regione di una “azienda globale di energia” vocata al processo di transizione energetica e partecipata dallo Stato e di un’altra multinazionale di energia dovrebbe indurre a rivendicare la costituzione, nel nostro territorio, di un laboratorio di ricerca e sperimentazione, di rilevanza europea, che indichi come attuare la rivoluzione verde e quali dovranno essere le nuove fonti energetiche sostenibili. Se condivide questa ipotesi si attiverà con determinazione, e con quali azioni, per realizzarla?
5) Per arginare lo spopolamento e la mancanza di lavoro questo Circolo ritiene fondamentale il rilancio della Val Basento che un grandissimo ruolo per l’occupazione ebbe negli anni sessanta e settanta e di cui ne beneficiò l’intera Regione. Si ritiene che essa abbia ancora grosse potenzialità e che sia appetibile per imprese che abbiano bisogno di acqua ed energia a prezzi concorrenziali. Imprese assolutamente non inquinanti ma biocompatibili. Sembrerebbe, tra l’altro, che sia ancora in piedi l’ipotesi di realizzare il retroporto di Taranto con la piattaforma logistica da localizzare in Val Basento, a servizio della istituita ZES Jonica appulo-lucana, prevedente in sito un’area riconosciuta.
Nuovi ruoli può assumere poi il comparto dell’agricoltura con quella cosiddetta di precisione come anche le nuove colture in terreni incolti per ottenere prodotti finalizzati alla produzione di energia pulita.
E’ evidente che su questi temi un grande ruolo, di influenza e decisionale, lo esercitano i rappresentanti del Parlamento e del Senato del territorio. D’altronde per questo si è eletti. Si condividono questi punti, si ritengono obiettivi da conseguire? Quali azioni metterà in campo?
6) Ci sono opere infrastrutturali determinanti per il futuro di questo territorio che devono essere considerate strategiche ed avere l’attenzione nazionale perché si realizzino in fretta e con canali certi di finanziamento. In questa prospettiva va realizzata una trasversale fondamentale per i territori interni della Regione che è la transcollinare Murgia-Pollino, per intendersi la Gioia del Colle, Matera, Ferrandina Scalo, Pisticci Scalo, Tursi, Latronico fino a Lauria. Va anche rivendicato il collegamento attraverso la rete ferroviaria italiana di Matera con Bari, prolungando la tratta RFI già finanziata Ferrandina – Matera. Vanno, infine, messe in sicurezza ed adeguate le fondovalli, soprattutto la Basentana e il raccordo Potenza-Sicignano. Inoltre va reso funzionale l’asse essenziale Potenza San Nicola di Melfi. Anche su questo, se condivide, si chiede quali azioni attiverà?
7) Infine si chiede che come rappresentante del territorio non soltanto sia in costante ascolto delle istanze che dallo stesso territorio sorgono ma che sia accanto, a prescindere dalle appartenenze, agli enti locali, alle provincie ed all’ente Regione sostenendoli nelle loro politiche, sperando che abbiano attenzione anche su quanto da noi segnalato in questi mesi, ovvero incalzandoli nel caso di inerzia politica ed amministrativa penalizzante per il nostro futuro. Su questo si chiede un vero e proprio impegno da manifestare chiaramente.

Ringraziandola anticipatamente per l’attenzione che riserverà alla presente si attende un suo cortese riscontro affinché sia chiara la visione ed i progetti che come candidata/o metterà in campo per il futuro della nostra Regione.”

"L'appello lanciato da Ulderico Pesce - alla fine dello spettacolo teatrale "Luce del Sud" voluto ed organizzato dal Circolo La Scaletta insieme a MetaTeatro e Centro Mediterraneo delle Arti per celebrare i 120 anni della nascita di Carlo Levi - per far sì che il dipinto di Carlo Levi dal titolo 'Antonio, Peppino e il cane Barone' possa diventare patrimonio pubblico è condivisibile e il Circolo La Scaletta lo sostiene fortemente".

 

E' quanto afferma il Presidente, Paolo Emilio Stasi, che aggiunge: "L'opera del pittore e scrittore torinese, realizzata nel 1935 durante il suo confino ad Aliano e che ritrae due ragazzi lucani e il loro cane, dovrebbe essere resa fruibile per tutti come testimonianza di uno spaccato storico di vita che contiene in sé i valori della Basilicata. Un'opera che racconta la Lucania popolare vista e vissuta da Carlo Levi, senza filtri, che riesce a trasferire, negli atteggiamenti e negli sguardi dei protagonisti dei suoi dipinti, sentimenti e stati d'animo".

 

L'opera è di proprietà di un gallerista lucano, Vincenzo Ferrara, e nel 2018  è stata esposta agli Uffizi di Firenze nell'ambito di una mostra su Levi.

L'auspicio, come si diceva, è che l'opera sia acquisita al patrimonio pubblico arricchendo, magari, la collezione Levi, già di proprietà del Museo Nazionale di Matera o, ancor più, quella del sistema dei musei di Aliano.

Il circolo culturale La Scaletta, l'associazione Metateatro e il Centro Mediterraneo delle Arti hanno deciso di portare nuovamente in scena lo spettacolo per soddisfare le tante richieste di coloro che non avevano potuto assistere alla prima del 19 luglio scorso.

Si potrà assistere allo spettacolo solo prenotando il proprio posto a sedere presso la Cartolibreria Montemurro, in Via delle Beccherie a Matera,in cambio di un'offerta libera che sarà devoluta in beneficenza per le attività svolte da Don Angelo Tataranni, parroco della chiesa di San Rocco a Matera.Le prenotazioni sono aperte da oggi, 23 agosto 2022.

I posti disponibili sono 200 per ognuna delle repliche.

Prodotto da Metateatro, Centro Mediterraneo delle Arti e Circolo La Scaletta di Matera,Luce al Sudnarra la vita di Carlo Levi ed il suo legame con la Lucania arcaica scoperta grazie al confino ad Aliano, impostogli dal regime fascista nel 1935. Un legame profondo che viene indagato, nell'opera, fino alla morte di Levi che sceglie di essere sepolto nel luogo che aveva amato e in cui era stato molto amato. 

Il 30 maggio scorso presso la sede distaccata della Regione Basilicata, in Matera, l’Assessora Regionale alle Infrastrutture ha tenuto una conferenza stampa per illustrare e fare chiarezza sulla programmazione infrastrutturale riguardante, soprattutto, il territorio della Provincia di Matera e specificatamente sul collegamento viario della S.S.7 che in quei giorni registrava numerosi e tragici incidenti automobilistici. Tragedie che continuano, purtroppo, a registrarsi.

In quella occasione il Circolo La Scaletta ribadì, ancora una volta, che la SS7 è un tratto viario importante e da mettere in sicurezza, ma di fatto, un tratto della transcollinare Murgia Pollino che invece è un’opera assolutamente strategica per l’intero territorio regionale. Si aggiunse, inoltre, che essendo praticamente pronto il progetto di fattibilità tecnico ed economico, riguardante il bypass di Matera per intenderci tratto ss.99 svincolo per Metaponto, lo stesso poteva essere, in tempi brevi, finanziato con i Fondi di Coesione ed appaltato in considerazione delle procedure accelerate previste per questi Fondi di finanziamento.

In quella occasione l’Assessora comunicò la disponibilità immediata di 65 milioni di euro più altri 15 milioni ma, almeno in quella occasione, non si comprese su quale tratto erano attestati e riteniamo che si siano creati degli equivoci. Confortò, allora, l’annuncio dell’Assesssora che entro massimo due mesi ci sarebbe stato un aggiornamento delle informazioni alla presenza di un responsabile tecnico dell’Anas.

Il Circolo lamentò il dato, ribadito in successivi comunicati stampa, che nel Piano Strategico Regionale non fosse riportato una trasversale così importante come la Murgia-Pollino. Unica infrastruttura viaria riportata nel PSR è la Salerno-Potenza- Bari. Opera, occorre ribadirlo, inspiegabile per due ragioni. La prima perché si tratta ancora una volta di un asse longitudinale (ultimamente è stata definita diagonale per giustificarne la realizzazione. Sic!).  La seconda ragione, ancora più fondata, perché il collegamento diretto tra Potenza e Matera (ricordiamo che nel PSR di parla di collegamento diretto tra i capoluoghi PZ-MT oggi, invece, è diventato il collegamento Potenza-Bari bisognerà pur chiedersi perché) già esiste ed è rappresentato dalla Basentana, quattro corsie, e dalla breve trasversale Ferrandina Matera che nelle intenzioni va adeguata. Ci si chiede allora perché impegnare circa 450 milioni per realizzare una strada, Potenza - Bari attraverso Tolve, a due corsie e non impegnare quelle somme nel raddoppio della SS7. Una strada a due corsie con sezione adeguata migliora certamente la percorribilità e riduce i tempi di percorrenza, (probabilmente uguali, se non superiori, al percorso Basentana-Ferrandina-Matera-Bari) ma affermare  che risolve la sicurezza stradale ce ne corre.

In un incontro tenutosi a Matera il 5 luglio u.s. alla presenza del Vice Ministro alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile Alessandro Morelli il Circolo La Scaletta ha ribadito ancora una volta quanto su esposto. E’ emerso in quell’incontro che i 65 più i 15 milioni già disponibili sono attestati sul terzo tratto, per intendersi il tratto viario che va dallo svincolo di Metaponto fino alla Basentana, per cui, per quel tratto, non c’è nessun atto di progettazione. E’ stata annunciata  un’azione forte del Governo e Regione Basilicata per finanziare buona parte del bypass di Matera e di appaltare i lavori non appena il progetto di fattibilità sarà approvato dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici. All’osservazione sul probabile spreco di risorse per realizzare la ormai “mitica” SA-PZ-BA, che potrebbero essere utilmente impiegate per completare almeno il tratto Matera - Basentana, la risposta è stata che su quel collegamento si stava riflettendo. Sembra, però, che la riflessione sia stata fatta in tempi brevissimi se è vero quanto riportato sulle tre pagine della edizione di Basilicata della Gazzetta del Mezzogiorno del 19 luglio. In pratica emerge che il collegamento Sa-Pz-Ba è inserità del DEF e che si attende, anche per questo progetto,  l’approvazione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e quindi appaltare i lavori.

Sembra sia superfluo evidenziare i detti, i non detti, le contraddizioni e quant’altro. Come Circolo La Scaletta chiediamo che l’Assessorato alle Infrastrutture della Regione Basilicata, come annunciato e promesso, promuova in tempi brevissimi l’incontro con il responsabile Anas, alla presenza degli stessi attori presenti nell’incontro del 30 maggio, con auspicio che finalmente si abbia contezza dei programmi, dei progetti e dei finanziamenti in campo. Sin d’ora ci auguriamo che tutto sia indirizzato alla realizzazione di opere realmente strategiche e volano per lo sviluppo dell’intero territorio regionale. 

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