"Consegnare il giorno di oggi a quello di domani

custodendo la memoria delle tempeste"

 

Storie

Il “labirinto” di Rocco Fontana che lega Matera a Montemurro
(un ricordo di Leonardo Sinisgalli)

  

Leonardo Sinisgalli a marzo del 1978 festeggia i suoi 70 anni e ad aprile  Mondadori pubblica la sua ultima raccolta poetica Dimenticatoio, che vincerà il premio Vallombrosa.
Da quando è in pensione ritorna sempre più spesso a Montemurro. E, nel 1978, si ferma per un periodo molto lungo, da giugno a settembre, e qui nelle sue lunghe passeggiate tra le contrade si dedica al disegno con entusiasmo e passione. Un reportage dell’anima e della memoria, dove i nomi delle contrade, le descrizioni, i segni grafici e il colore si trasformano in poesia.
I 45 pastelli che realizzerà, di cui 13 a colori, diventeranno oggetto di una mostra materana, che sarà inaugurata il 28 dicembre dello stesso anno, presso la Galleria d’arte “Il Labirinto” di Rocco Fontana, con il titolo La scorsa estate nelle contrade dell’infanzia del mio paese. Quarantacinque pastelli di Leonardo Sinisgalli.
Il Catalogo della Mostra sarà edito dalla stessa Galleria e la copertina curata dal poeta-ingegnere.
Sinisgalli ritorna a Matera dopo che, il 18 giugno dello stesso anno, aveva presenziato ai festeggiamenti per la mostra delle 11 sculture di Pietro Consagra nei Sassi. Ma questa volta non è in compagnia di Giorgia De Cousandier, la moglie, morta il 16 dicembre, due settimane prima. Ad accompagnarlo c’è Filippo, il figlio adottivo, con cui condivide la passione per il disegno.

E nella galleria d’arte, affollatissima, trova il calore e il conforto dei materani, degli amici, dei parenti, degli artisti e di quanti si erano recati lì per salutarlo e ammirare i suoi lavori.

Nell’occasione viene anche presentata l’edizione artistica di Dimenticatoio, tirata in 70 copie (per le edizioni del Labirinto), con le incisioni di Gerardo Corrado, Luigi Guerricchio, Mauro Masi, Antonio Masini e lo stesso Leonardo Sinisgalli.

I pastelli, non sappiamo se tutti o parte, furono utilizzati anche per la personale di Sinisgalli del gennaio 1981, a Roma, nella Galleria “Il Millennio”, quando un infarto lo stroncò il 31 dello stesso mese.
Dei 45 pastelli di Sinisgalli, esposti a Matera nel 1978, 24 sono andati perduti. Gli altri 21 (di cui 19 dati in comodato d’uso dalla Presidenza del Consiglio Regionale e 2 recuperati in un’asta) si possono ammirare presso la Casa delle Muse a Montemurro.
Di quella giornata materana abbiamo due intense testimonianze.
La prima è di Emanuele Lorè: «È stata la prima ed unica volta in cui ho visto da vicino e conosciuto Sinisgalli. L’occasione mi si presentò il 28 dicembre del 1978 a Matera, nella Galleria d’Arte “Il Labirinto” di Rocco Fontana. Ricordo che la sala era affollata: pittori, poeti in erba, curiosi erano lì per vedere il nostro illustre conterraneo, del quale molti, probabilmente, avevano soltanto sentito o letto il nome in qualche antologia. Era quella l’occasione di conoscere il poeta, una delle voci più originali della poesia del Novecento, e sicuramente la più profonda della nostra regione» (1).
Il ricordo più affettuoso è quello di Roberto Linzalone (2):
«Il 28 dicembre 1978 a Matera nella Galleria d’Arte “Il Labirinto” di Rocco Fontana per la mostra dei pastelli che Leonardo Sinisgalli inaugurava, trovarmelo davanti con gli occhi carichi di furore fu per me un pieno di energia. Mi venne incontro con un abbraccio forte che conteneva tutto il suo mondo di affetti e di poesia.
Gli restituii con calore l’abbraccio, e anche con gratitudine, ricordando quella mattina di aprile dello stesso anno quando Michele Parrella, che si trovava a Matera, mi chiamò dicendomi: “Robertino, vai alla Libreria Cifarelli e prendi il libro “Dimenticatoio”. Leonardo ti ha fatto un regalo”.
Per me, giovane poeta, avere un omaggio da un grande personaggio come Leonardo Sinisgalli, tanto ammirato
sin dall’infanzia, non era solo un onore ma soprattutto un segno.
A settant’anni la passione lo rendeva ancora un cavallo impazzito che attraversava, come fosse la Val d’Agri, il lungo corridoio del Labirinto, dalla cucina (dove Rocco Fontana il lunedì si rilassava, le gambe poggiate sul tavolino e un libro di poeti francesi tra le mani) fino all’ultima stanza dove regnava il nuovo torchio per le incisioni. I pastelli dei luoghi della sua infanzia sulle pareti della galleria davano una ventata di aria fresca che portava con sé gli odori della valle».

Ma il legame tra Sinisgalli e Matera è molto più profondo, molto più complesso.
È un labirinto che va oltre e ben oltre il Labirinto di Rocco Fontana. E merita di essere approfondito. È una promessa.

 

Biagio Russo

(Cts Fondazione Leonardo Sinisgalli)


(1) “Ricordo di Sinisgalli”, in Leonardo Sinisgalli. Un geniaccio tuttofare. Atti del convegno di studi. Matera-Montemurro 14-16 maggio 1982, Osanna Edizioni, Venosa 2015, pp. 395-399.
(2) Testimonianza inviata per la mostra organizzata a Montemurro e inaugurata il 27 gennaio del 2018.

 

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