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"Sono le note, come uccelli che si sfiorano, che si inseguono
salendo sempre più in alto, sino all’estasi…
"

 

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Le Violon d'Ingres

 

Nel giugno del 1924 sulla rivista “Littérature” ideata da André Breton e dedicata alle nuove avanguardie artistiche dadaiste e surrealiste, viene pubblicata per la prima volta una fotografia dal titolo: Le Violon d’Ingres[1].
Ė uno scatto di Emmanuel Radnitzky in arte Man Ray (uomo raggio) che diverrà in breve una delle opere più celebri del XX secolo.
Il soggetto è la modella Alice Prin (Kiki de Montparnasse[2]) indiscussa protagonista della vita notturna parigina dell’epoca, musa e amante di Man Ray.
La fotografia venne realizzata sovrapponendo il fotogramma del corpo della ragazza (immortalata in uno scatto che la ritrae seduta di schiena) con i segni ad “effe” del violoncello, trasformando idealmente, il corpo della donna in uno strumento musicale.
L’artista predilesse una composizione semplice e dal respiro classico per valorizzare le naturali curve femminili e allo stesso tempo omaggiare le meravigliose odalische (ed in particolare La bagnante di Valpinçon a cui si ispira lo scatto) del grande maestro del classicismo Jean-Auguste-Dominique Ingres. 
L’operazione non si limitò tuttavia ad una semplice citazione colta, Man Ray trasferì l’eleganza e la raffinatezza dell’orientalismo ottocentesco nella caotica e paradossale realtà delle avanguardie artistiche.
Bastarono l’aggiunta delle effe sulla nuda schiena della modella e il richiamo al violino nel titolo, per generare quel tipico effetto alienante dovuto allo scollamento tra segno e significato, così caro agli artisti del Surrealismo.

 

Edoardo Delle Donne

 

 

Ascolta il testo con la voce di Carla Latorre

 

 

Jean Auguste Dominique Ingres La bagnante di Valpinçon, 1808 ott

Le Violon d’Ingres. Man Ray, 1924

 

 

Jean Auguste Dominique Ingres La bagnante di Valpinçon, 1808 ott

 La bagnante di Valpinçon. Jean Auguste Dominique Ingres,1808 

 

 

 

[1] Avere “ le Violon d’Ingres ” significava coltivare una passione subalterna alla propria attività principale, praticata in uno spazio intimo e privato. L’espressione traeva origine concretamente da quella particolare attitudine, espressa nella sua attività di violinista, che Jean-Auguste-Dominique Ingres (storicamente consacrato come pittore e disegnatore) portò avanti per tutta la vita in una ricerca musicale di altissima qualità.

[2] "Montparnasse: cosa vedere, dove mangiare e come arrivare." https://sognandoparigi.it/cosa-vedere-a-parigi/montparnasse/.

 

 

 

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