Gabriella

Gabriella

Ministro Calderoli in Basilicata, Stasi (Circolo La Scaletta di Matera) evidenzia i rischi per il Sud dell’Autonomia differenziata. Di seguito la nota integrale.

 

Sui disastri per il Mezzogiorno, ma anche per intera Italia e la sua unità, che può produrre l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata, il Circolo La Scaletta si è ripetutamente espresso sin dal 2019. In quell’anno si organizzarono più incontri pubblici con noti politologi ed esperti in materia per far comprendere cosa produrrebbe l’approvazione della legge. Dopo le altalenanti accelerazioni e frenate sembra che si sia arrivati a redde rationem. I segnali sono tanti. Non solo la condivisione della legge da parte di tutta la maggioranza governativa ma anche il varo della legge che istituisce la Zes unica per il Mezzogiorno che tanto richiama il mito del cavallo di Troia. Una trovata di qualche novello Ulisse per espugnare la resistenza di qualche meridionalista ostinato, promettendo agevolazioni e prebende che nella realtà dei fatti non ci sono e non ci saranno, almeno per quelle realtà che avrebbero bisogno più di altre di attrarre investimenti per avviare lo sviluppo e creare lavoro.
Non si capisce bene per quale motivo, se la Zes comprende tutto il Sud, qualcuno dovrebbe scegliere di insediare la sua azienda a Potenza o a Matera invece che a Pescara o a Bari o a Napoli in cui esistono almeno le infrastrutture di base (ferrovie, porti e autostrade) per poter insediare in maniera profittevole un’impresa.

Venerdì 17 novembre sarà nella nostra Regione il ministro Calderoli che da sempre si è battuto con tenacia e con tanta capacità politica e legislativa perché si approvasse la “sua” legge.
E per comprendere la grande sagacia del provvedimento basterebbe che ognuno leggesse con attenzione, come ha suggerito in un convegno di pochi giorni fa il Presidente dello Svimez Adriano Giannola, gli articoli 4 ed 8 del DDL 615 Calderoli.
Qualcuno artatamente afferma che la legge non possa essere approvata senza la definizione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni). Poiché occorrono risorse finanziarie enormi, si tranquillizzano gli animi degli “scalmanati meridionalisti” affermando che la legge non potrà approvarsi. Purtroppo non è assolutamente vero, e qui emerge la grande capacità del legislatore. Se si leggono, come si diceva, attentamente gli articoli 4 ed 8 si potrà comprendere che la legge potrà ugualmente essere approvata anche senza la definizione dei LEP. In pratica non potrà attuarsi il trasferimento delle deleghe relative ma di fatto si conserva e si sancisce, in maniera definitiva, la spesa storica per quelle materie perché siano mantenute le prestazioni attuali, regione per regione.
Per intendersi qualcuno ha stimato che da anni il Meridione è penalizzato di 60 miliardi di euro annui di trasferimenti finanziari dallo Stato perché i servizi erogati nel resto di Italia sono più numerosi ed onerosi. Ciò è assolutamente anticostituzionale ma con l’approvazione dell’autonomia differenziata di fatto questo enorme ed inaccettabile divario viene definitivamente legittimato. Ancora, con l’approvazione della legge ogni Regione potrà autonomamente decidere di quale altre materie assumere la delega. Si va verso una teoria di staterelli di antica memoria, come qualcuno afferma ovvero un altro pericolo si staglia all’orizzonte, e questo si può realmente minacciare l’unità. E’ consentito alle Regioni di consorziarsi nella gestione delle materie delegate. Ciò le porterebbe a diventare interlocutrici autonome nei rapporti internazionali. A questo punto non si riescono a comprendere le contraddittorie azioni del governo che sembra voglia, per un verso, esercitare il centralismo (vedi la gestione delle risorse idriche della nostra Regione) e dall’altro condividere una disarticolazione dell’unità della nostra Italia delegando al governo delle Regioni anche materie strategiche.
Occorre una grande attenzione su quello che si sta consumando e che riguarda interamente il nostro paese. Ma è mai possibile che si invochi una maggiore integrazione ed unità dei paesi europei e nel nostro si vada a grandi passi, a voler essere ottimisti, verso un Nord, un Centro e un Sud Italia?
La teoria di Giovan Battista Vico è sempre, drammaticamente, attuale.

“Eco e Narciso. Tra mito e tragedia”. E’ il titolo della mostra dell’artista materano Stefano Siggillino inaugurata nel nel pomeriggio nelle sale di Palazzo Malvinni Malvezzi a Matera. L’esposizione resterà aperta dal 25 novembre al 15 dicembre 2023.

 

Si tratta di una concept-mostra che si sviluppa attraverso la suggestione di una pittura materica di grande impatto visivo, opere in controluce, video installazioni e musiche di sottofondo che accompagnano il visitatore in un

percorso alla scoperta del mito e della tragedia di Eco e Narciso, rappresentata nella versione narrata dal poeta latino Ovidio.

La mostra, organizzata dal Circolo La Scaletta, è curata dallo storico dell’arte Edoardo Delle Donne ed è allestita in sette ambienti in cui sono state collocate opere pittoriche, grafiche, scultoree che seguono il filo conduttore della narrazione mitologica e della tragedia. Introdotte da una video performance girata a Nisyros, durante un concerto notturno, che ha lo scopo di preparare il visitatore all’ingresso in un mondo sospeso, fatto di richiami ai paesaggi naturali e alla storia del Mediterraneo e della Grecia antica in particolare. Gli ambienti sono audiodiffusi con le musiche di Luca Di Simino dello Studio Avie di Matera che creano un’atmosfera onirica mentre la stanza dedicata ad Eco è animata dalla voce del giovane attore Alessandro Intini. Al termine del percorso, un omaggio al poeta lucano Rocco Scotellaro, nel centenario della nascita che sarà arricchito nei giorni 11 e 13 dicembre, dalla pièce teatrale realizzata dall’associazione MetaTeatro dal titolo: “Il sole delle mille Candele” con la regia di Emilio Andrisani.

“La dimensione tragica – chiarisce il curatore della mostra, Edoardo Delle Donne – scorreva nel sangue della grecità. Sebbene il tragico non fosse, per quella straordinaria cultura, sinonimo di triste o drammatico, ma una persistente e irrespingibile attrazione, un furore dell’appartenenza al ciclo violento e inarrestabile del vivere nella natura madre dell’esistenza. Una delle più antiche e infelici storie d’amore non corrisposto, fa da sfondo a due metamorfosi che spiegano la causa di un fenomeno, l’eco, e di una delicata forma della natura, un fiore, il narciso. L’amore di Eco (la ninfa che si consuma fino a diventare solo una voce che ripete le parole altrui) per Narciso (il giovane che si consuma d’amore per sé stesso vedendosi riflesso in uno specchio d’acqua). L’atteso incontro fra i due significherà per Eco la distruzione del sogno d’amore: Narciso non ha occhi che per la sua stessa immagine. Una tale crudele indifferenza logora tragicamente Eco che perde la sua forza invocando Narciso, di lei non resteranno che la voce (né le ossa né i capelli, né l’ombra) e si spegnerà pian piano, limitandosi a ripetere l’ultima sillaba dei viandanti che passavano lungo la sua strada. Ma anche Narciso morirà consunto dal più vano e ridicolo sogno d’amore, mutato dalla dea vendicatrice nel fiore che conserva il suo nome e che i greci, per questo, avevano consacrato. Siggillino riesce a rappresentare tutto questo con l’originalità delle sue opere e della sua arte”.

 

“Abbiamo voluto fortemente proporre questa mostra per omaggiare il talento di un giovane artista lucano – sottolinea il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – che riesce sempre ad emozionare con le sue opere e le sue performance. Il mio compito è quello di ringraziare la Provincia di Matera che ci ha concesso di esporre in questo splendido palazzo, i volontari di open culture che ci aiuteranno a rendere fruibile la mostra e infine il nostro direttore artistico e storico dell’arte, Edoardo Delle Donne, la segreteria e il consiglio direttivo del circolo e Niccolò per l’ennesima bella locandina dell’evento”.

“Il racconto di Eco e Narciso – spiega Stefano Siggillino – è quello di un amore malato. L’esposizione vuole raccontarlo attraverso la trasposizione del mito nell’arte seguendo il filo conduttore della cultura ellenistica che per me è sempre stata fonte di ispirazione. Nella maggior parte delle mie opere ho inserito la ricerca di una semplicità, come ritorno all’essenziale,  sia nelle forme sia nell’utilizzo dei colori. La mia vera ossessione è il Mediterraneo,  specialmente la cultura greca. Il Blu è il colore predominate in cui perdersi, il color oro e le linee ben definite invece l’aggancio per ritrovarsi”.

Il Presidente Paolo Emilio Stasi esprime la soddisfazione del Circolo La Scaletta per l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio Regionale della Basilicata, della mozione presentata dal consigliere Perrino e condivisa  dai consiglieri Quarto, Cifarelli, Braia e Vizziello con i quali, proprio nei giorni scorsi, si era tenuto un incontro presso il Circolo ed ai quali erano state evidenziate alcune criticità a cui dare soluzione prioritariamente e tra queste sicuramente quella oggetto della mozione, oltre quella della sanità.

 

La mozione impegna la Giunta "ad inserire  in sede di sottoscrizione dell'Accordo per la coesione Governo - Regione per la programmazione FSC 2021-27 la realizzazione dell'Asse viario Murgia - Pollino ed in particolare i tratti Gioia del Colle - bypass Matera ed il bypass Matera - Svincolo SS 175 per Metaponto in quanto immediatamente cantierabili e ammissibili al finanziamento".

 

"Si tratta - sottolinea Stasi - di un primo passo significativo verso il raggiungimento di un obiettivo infrastrutturale che deve essere prioritario per la Basilicata anche in virtù dell'intenso volume di traffico, e di conseguenza della sicurezza, che si sviluppa lungo l'asse viario Matera-Basentana. E' importante che su questo punto ci sia stata la convergenza di tutto il Consiglio Regionale, a cui va il ringraziamento de La Scaletta, senza alcuna divisione legata all'appartenenza politica od altro.

E' evidente che il Circolo porrà attenzione ai passi amministrativi successivi perché non ci siano "distrazioni". Queste opere viarie sono strategiche e devono essere realizzate per il bene e la tenuta, come si è più volte ribadito, dell'intero territorio regionale.

E' necessario, a questo punto, che si accendano, anche, i riflettori sul terzo lotto della strada (Svincolo ex ss 175 - Basentana) su cui nei giorni scorsi, in risposta ad un'interrogazione del parlamentare lucano, Aldo Mattia, il Governo ha reso noto di avere in programma la realizzazione di interventi urgenti di messa in sicurezza. Sarebbe indispensabile, in proposito, fare in modo che i lavori non precludano in futuro il possibile allargamento del tronco a 4 corsie e per questo motivo sarebbe opportuno avviare la progettazione per l'adeguamento del tratto esistente o, in alternativa, per individuare un nuovo percorso che consenta di superare i problemi idrogeologici che caratterizzano quella parte del territorio".

E' online sul portale www.quadernidelascaletta.it il nuovo numero de I Quaderni, la rivista trimestrale di arte, cultura e storia del Circolo La Scaletta.

Il tema conduttore intorno al quale si svilupperanno gli interventi delle prestigiose firme della pubblicazione sarà quello dei "confini".

Una parola di strettissima e drammatica attualità a cui si ispirano gli autori e che sarà declinata nelle sue accezioni legate ai concetti e agli argomenti trattati negli articoli.

In questo numero da segnalare la riflessione di Massimo Bray, direttore editoriale della Enciclopedia italiana Treccani e già ministro della cultura, dal titolo "Matera, un viaggio oltre lo spazio ed il tempo" che racconta la città: "Un esempio di come la cultura, la storia, l'arte e il paesaggio possano divenire motore di sviluppo sostenibile e rinascita di una comunità, che si riscopre coesa intorno alle sue tradizioni e narrazioni, alla sua storia millenaria, ai suoi simboli, non chiudendosi dentro di essi ma anzi facendone vessilli di apertura all'Europa, al Mediterraneo, al mondo".

Altra novità del numero 11 de I Quaderni l'esordio del fotografo di fama internazionale Giorgio Cravero, che aveva già collaborato con la rivista, con una rubrica tutta sua: "Vita delle forme".

Di grande interesse inoltre l'intervento della scrittrice e giornalista Antonella Galli (firma delle pagine di Arredo Design 24 del Sole24Ore) che presenta il suo nuovo libro: "I luoghi del design in Italia". E come sempre spazio anche alle nuove leve, come la giovane e promettente artista Carola Allemandi. Per le audioletture invece da segnalare (oltre a quelle di Emilia Fortunato e Chiara Lostaglio) anche la voce del noto attore lucano Antonio Petrocelli.

E poi le riflessioni come sempre di grande interesse del professore di Economia Monetaria alla Bocconi di Milano, Donato Masciandaro (I confini tra Stato, finanza e cittadini), dell'ordinario di scienza politica all'Università di Milano, Luciano Fasano (Democrazia e futuro, la liberaldemocrazia e l'arte della separazione) di Tito Lucrezio Rizzo, già consigliere capo servizio della Presidenza della Repubblica (L'aspro cammino della donna sullo stretto sentiero della parità).

Originale e piena di curiosità la rubrica "Natura e Simboli", così come molto interessante ed attuale quella dedicata alle nuove forme di comunicazione "digital storytelling", a firma di Valentina Scuccimarra docente di semiotica dei linguaggi digitali.

 

"La straordinaria partecipazione di Massimo Bray a questo numero dei Quaderni - sottolinea il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi - insieme alle numerose e prestigiose firme che animano la rivista, certifica il grande valore culturale raggiunto ormai dalla nostra pubblicazione, che vuole proporsi sempre più come uno spazio aperto di riflessioni, idee e contaminazioni socio-culturali"

 

"Ogni nuovo numero dei Quaderni - aggiunge il curatore della pubblicazione, Edoardo Delle Donne - è come un viaggio sempre più affascinante nella nostra cultura e nella nostra contemporaneità. Avendo come compagni di viaggio prestigiose firme del panorama universitario italiano, star della fotografia, scrittori di successo, artisti affermati e giovani ricchi di talento ed entusiasmo. Un viaggio che ci conduce sicuri oltre i confini dell'ordinario".

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