La Scaletta

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Il presidente Paolo Emilio Stasi e i soci del Circolo La Scaletta esprimono viva soddisfazione per la nomina a Direttore generale dei Musei dello Stato di Massimo Osanna, nato a Venosa (PZ), profondo conoscitore del territorio lucano. Osanna, che si è distinto per la direzione del Parco archeologico di Pompei, ha insegnato per molti anni all’Università della Basilicata e diretto la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Unibas, con sede a Matera, ricoprendo anche l’incarico di Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata.

Rivolgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro a Massimo Osanna -ha dichiarato il presidente Stasi- un’eccellenza lucana che saprà garantire una gestione ottimale, in grado rinnovare il sistema museale nazionale, valorizzando le varie professionalità impegnate nelle reti museali e lo straordinario patrimonio storico-artistico e archivistico nazionale e regionale”.

Il Presidente, Paolo Emilio Stasi, e i soci del Circolo La Scaletta esprimono viva soddisfazione per l’assegnazione del Premio Gianluca Spina per l’Innovazione Digitale nei Beni e nelle Attività culturali al progetto ‘Vicinato a Pozzo’, realizzato dal Comune di Matera. Il riconoscimento è stato attribuito lo scorso 28 maggio dall’Osservatorio Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, per la capacità di rappresentare un modello virtuoso di programmazione strategica legato alla valorizzazione tecnologica del patrimonio artistico e culturale del territorio.

“Con il progetto Vicinato a Pozzo- ha sottolineato Stasi- Matera è tornata a vincere, grazie al potente connubio tra l’identità della Città e l’innovazione tecnologica, che ci indica la via per guardare al futuro e sperimentare nuove modalità di fruizione in ambito culturale. Un futuro dal cuore antico in cui la valorizzazione del patrimonio storico e artistico del territorio passa attraverso l’ausilio di contributi multimediali, in grado di trasformare un percorso espositivo in un viaggio esperienziale. Il progetto Vicinato a Pozzo - ha continuato l’architetto-si avvale di filmati d’archivio, foto e suoni d’ambiente, che permettono al visitatore d’immergersi nella Matera degli anni ’50, con la vita nei Sassi scandita dalle voci del vicinato, luogo d’incontro e cellula vitale di quel mondo antico. Un vicinato studiato e fotografato da intellettuali dell’epoca come Carlo Levi, Henri Cartier-Bresson, ed infine dal “laboratorio” ideato da Adriano Olivetti, che lo utilizzò come modello nella progettazione urbanistica di Borgo La Martella, solo per citarne alcuni. Una vittoria- ha concluso il presidente del Circolo La Scaletta-  che ancora una volta ci rende orgogliosi della nostra storia e delle nostre radici, radici solide da cui è importante ripartire per costruire e innovare il futuro delle nuove generazioni”.

Il presidente Paolo Emilio Stasi e i soci del Circolo La Scaletta di Matera esprimono cordoglio per la scomparsa del pittore e scultore di origine napoletana Lucio Del Pezzo, avvenuta ieri a Milano all’età di 86 anni. Di seguito il ricordo del socio fondatore, Michele De Ruggieri legato all’artista da una profonda amicizia.

Lucio Del Pezzo, napoletano di Matera, come ogni tanto si definiva, è morto dopo una vita dedicata all'arte in maniera totale. 

Lucio venne nella nostra città già nel 1953 in occasione di una collettiva organizzata da Lucio Marconi e poi tornò nel 1960 per presentare le sue ultime opere al Circolo La Scaletta di via Lucana.

Con Franco Palumbo e con Vincenzo Baldoni rafforzò in maniera forte il legame con il territorio lucano e invece di tornare a Napoli si fermò per qualche anno a Matera. In un primo momento fu ospitato nella soffitta della abitazione di mio padre, dove, tra le altre opere, ideò e realizzò il grande tondo per la chiesa di Sant’ Antonio in Stigliano in cui sono raccontate per immagini le storie del Santo.

Poi si trasferì nel sasso Caveoso, in via Buozzi 118, e quindi in una piccola casetta del borgo La Martella insieme a Puccio Alfano, altro artista che lo aveva raggiunto da Napoli e che si fermò per molto tempo a lavorare a Matera.

A Matera Lucio aveva poi ritrovato Ginetto Guerricchio con il quale aveva vissuto anni di studio e di giovanili avventure nel periodo di comune presenza all'Accademia d'Arte di Napoli.

A La Martella ebbe modo di eseguire ceramiche e fusioni in piombo sia per incarichi privati, come l'agenzia Lionetti, e sia per enti pubblici come l'Istituto Case Popolari. In via nazionale disegnò e fece realizzare la cancellata della caserma della Forestale.

Dopo il soggiorno materano Del Pezzo mostrò le sue opere a Spoleto e incontrò, in quella occasione, il gallerista Schwarz che lo convinse a trasferirsi a Milano.Fu l'inizio di una carriera segnata da tappe sempre più prestigiose.

A noi, amici materani, rimane certo il rimpianto della dipartita, ma certo anche la certezza che il ricordo rimarrà perenne.

Soprattutto, le opere lucane di Lucio ricorderanno per sempre le impronte della sua creatività.

 

In occasione dei cento anni di Emilio Colombo, nato a Potenza l'11 aprile 1920, il Circolo La Scaletta ricorda lo statista lucano, deceduto il 24 giugno 2013, attraverso le parole del socio fondatore Michele De Ruggieri. Le celebrazioni per il centenario di Colombo, che fu uno dei padri costituenti, presidente del Consiglio, più volte ministro, presidente del Parlamento europeo e infine senatore a vita, erano in programma nel mese di aprile, a causa dell’emergenza Coronavirus, sono state rinviate a data da destinarsi.

Quando Colombo voleva mostrare più cordialità rivolgeva la parola con accento lievemente dialettale. Una mattina dell'estate 2012 mi telefonò dicendomi: "eh tu, non mi hai fatto ancora vedere la cripta del peccato originale". Gli risposi "Presidente, non c'è problema, quando vuole siamo sempre a sua disposizione".

Dopo qualche giorno ci siamo incontrati sulla strada dopo il ponte sul Bradano e lo abbiamo accompagnato alla masseria Dragone e quindi alla cripta. Era già molto stanco e camminava a fatica ma, ben aiutato da mio figlio Niccolò e da Ivan Focaccia, lentamente raggiunse l'ingresso della chiesa rupestre sempre accompagnato dalla sorella Anna. Si fermò qualche minuto a leggere e commentare lo scritto della targa con mio fratello Raffaello e con Vincenzo Viti, che nel frattempo ci aveva raggiunto.

Ascoltò in religioso silenzio la descrizione ed osservò con grande devozione le immagini che le luci mettevano in risalto. Di tanto in tanto volgeva lo sguardo alla sorella quasi per trasmettere tutti i suoi sentimenti di intima partecipazione. Fu una visita vissuta in modo profondamente spirituale.

Poi ancora una sosta alla masseria, accolti con calore dai fratelli Michele e Aldo Dragone e da Carmela Nicoletti, e subito dopo raggiungemmo in auto i Sassi di Matera.

Pranzammo in via Fiorentini in un tipico locale, dove degustammo i piatti della cucina lucana. Durante il pranzo ricordò il grande lavoro svolto per la soluzione dei problemi dei Sassi soffermandosi con Raffaello e con Viti sulle tappe più significative di un lavoro lungo e duro e sui risultati raggiunti sia a favore della popolazione residente che per la nascita della nuova città.

Fummo raggiunti dal giornalista Franco Di Pierro che per la tv TRM colse l'occasione per una intervista durante la quale Colombo ricordò, tra l'altro, quando si recò a trovare De Gasperi per dare gli auguri per il prossimo compimento dei 70 anni. In quella occasione Colombo chiese al Presidente De Gasperi che regalo potesse fargli e il grande statista rispose: “ il regalo che desidero è quello di avere da te la stesura definitiva della legge per i Sassi di Matera”. Colombo consegnò a De Gasperi il testo completo della legge proprio il giorno del compleanno.

L'intervista di Franco Di Pierro dell'agosto 2012 è l'ultima rilasciata da Emilio Colombo.

Ho iniziato questo ricordo dal racconto dell'ultimo incontro. In realtà il rapporto dei soci del Circolo La Scaletta con lo statista lucano è stato lungo e rimonta ai primi anni '60. Il Circolo aveva già completato la ricerca e lo studio delle chiese rupestri e aveva redatto un progetto per la costruzione di una strada panoramica per ammirare la città dal versante della "murgia timone". Poiché non si trovavano finanziamenti si decise di sottoporre il problema a Colombo. Una piccola delegazione del Circolo si recò a Potenza e si incontrò con l'uomo politico nella sua abitazione. Fummo ricevuti con cordialità e la madre ci offrì i classici biscotti lucani. Quando esponemmo i nostri desideri ed illustrammo il progetto della panoramica, Colombo ci disse che prendeva un appunto. La nostra risposta fu semplice:"non c'è bisogno perché offriamo il progetto esecutivo dove è tutto chiaro; che cosa è, a che serve e quanto costa". La sorpresa fu evidente e, dopo qualche minuto di silenzio e dopo aver letto la breve introduzione, ci disse: “ragazzi forse voi non ve ne rendete conto ma state facendo una cosa di grande rilievo. State realizzando ciò che nel mondo politico dovrebbe più spesso avvenire. Voi state esprimendo il giusto rapporto tra cittadini ed istituzioni, tra chi collabora alle programmazioni e chi gestisce il momento esecutivo. Per questa ragione farò in modo che il vostro progetto sia eseguito”.

Quando percorrete la strada panoramica ricordate questa storia.

Nel 1966 il Circolo allestì, nei locali dell'ex convento dell'Annunziata, una grande mostra fotografica della ricerca sulle chiese rupestri. Colombo per essere presente viaggiò in elicottero, inaugurò la mostra e insieme ai soci del Circolo visitò la chiesa di Santa Barbara.

Poi il Circolo trasferì la mostra fotografica nella prestigiosa sede della fondazione Besso in largo Argentina a Roma. Colombo fu presente alla inaugurazione e fece venire anche la RAI che filmò l'avvenimento. Era presente anche l'editore De Luca che aveva da poco stampato il grande libro sulle chiese rupestri di Matera. Colombo espresse tutta l'ammirazione per l'opera e per la sua realizzazione editoriale e ordinò molte copie per le strenne personali.

Quello che ho raccontato sono solo alcuni momenti vissuti con lui perché il rapporto con Emilio Colombo ha avuto molte tappe estremamente importanti e l'amicizia non si è mai interrotta, ma anzi rafforzata alla luce di una reciproca stima per i valori espressi e per le realizzazioni effettuate.

Il momento più triste è stato quello vissuto alla fine di giugno 2013 quando in piazza Pagano a Potenza abbiamo atteso l'arrivo della salma da Roma. Tornava in Basilicata chi aveva trasformato i sentieri regionali in strade moderne, fatto rinascere l'agricoltura e il turismo e aveva cambiato i paesi in città.

Non possiamo, non dobbiamo sbiadire il ricordo di chi ha costruito.

 Il Circolo culturale La Scaletta ha donato 5.000 euro all’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera da destinare al potenziamento delle strutture e delle attrezzature sanitarie per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. I soci dello storico sodalizio hanno partecipato alla donazione attraverso il versamento della quota associativa 2020 e di un contributo volontario.

“La cultura della solidarietà che da sempre anima il nostro Circolo - ha dichiarato il presidente Paolo Emilio Stasi - non poteva lasciarci indifferenti in questo momento così doloroso, spingendoci ad agire per contribuire a tutelare il bene più prezioso, la salute. Desidero, pertanto, ringraziare tutti i soci che hanno reso possibile questo piccolo, ma importante gesto solidale. Un aiuto concreto - ha concluso Stasi -  ma anche un modo per far sentire le nostre menti e i nostri cuori vicini a pazienti, medici, infermieri e tutto il personale, che ogni giorno combattono contro il COVID-19”.

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