
Gabriella
Il Circolo La Scaletta: si fermi il nuovo "Sacco" urbanistico di Matera Occorre una norma comunale che obblighi l'istruttoria per tutte le pratiche riguardanti l'applicazione del Piano Casa
La possibilità di ottenere il permesso di costruire attraverso una semplice pratica amministrativa, la Scia (segnalazione certificata di inizio attività), va regolamentata quanto prima. Ne è convinto il Circolo Culturale La Scaletta che chiede l'approvazione di una norma che disponga l'istruttoria obbligatoria, da parte degli organi tecnici comunali, per tutte le pratiche riguardanti l'applicazione del Piano Casa. "Una misura necessaria - si legge in un documento redatto dal vicepresidente del Circolo, l'architetto Paolo Emilio Stasi, già Presidente dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Matera - per verificare la destinazione ultima degli immobili da demolire, la reale consistenza in termini dimensionali, la corretta applicazione della legge nel calcolo delle superfici da demolire e di quelle da ricostruire. Infine la verifica, obbligatoria, a comunicazione della fine dei lavori non solo della corrispondenza al progetto approvato ma che si siano realizzate tutte le opere e gli obblighi che hanno prodotto la premialità volumetrica. Il Regolamento urbanistico, approvazione 2021, non ha potuto, e forse voluto, arginare gli effetti devastanti che ha prodotto e sta producendo il Piano Casa. Infatti con il R.U. non si è nemmeno posto il problema di un serio censimento delle zone urbane o di edifici puntuali eventualmente da salvaguardare dalle operazioni di "rigenerazione" ma non ci si è preoccupati di capire nemmeno come regolamentare i trasferimenti, nel caso, dei volumi nuovi da edificare e la compatibilità tra quelli demoliti e quelli nuovi da edificare. Ancora, se consentire che ruderi sparsi nel territorio comunale potessero diventare volumi da edificare in città ovvero che ruderi di città potessero diventare lottizzazioni in campagna. Niente di tutto ciò per cui l'unico strumento urbanistico oggi vigente è la legge regionale 25/2012. La pianificazione strategica territoriale - sottolinea Stasi - poi, è affidata, anch'essa, non a strumenti ma a leggi od ad investimenti ordinari o straordinari vedi PNRR, FSC, fondi comunitari regolari e straordinari e così via. Nessuna visione, nessun obiettivo non solo non condiviso ma nemmeno verificato con gli strumenti propri della pianificazione urbanistica, non avendone nemmeno uno straccio. Primo e prioritario impegno per la prossima amministrazione comunale porre fine, o perlomeno argine, al "Sacco" di Matera. Perché di quello si ha paura in questa città che consente la demolizione di una struttura alberghiera, efficiente e funzionante, per costruire ancora abitazioni in uno spazio già sovraccaricato oltremodo di residenzialità e cemento oppure di proporre la demolizione di un esempio di architettura moderna perché l'edificio non può accogliere una specifica funzione. Si dovranno salvaguardare poi, conclude Stasi, con l'adozione di un regolamento edilizio specifico che ne disciplini gli interventi possibili, i borghi ed i quartieri del trasferimento Sassi al fine di tutelarli, risanarli e valorizzarli. Borghi e Quartieri devono essere quindi, naturalmente, inseriti nel circuito di conoscenza dell'intera vicenda nota come "risanamento Sassi". Anch'essi devono diventare tappa obbligata per chi vuole conoscere, compiutamente, Matera e la sua storia urbanistica e sociale".
In foto
da sin. il Vicepresidente Paolo Emilio Stasi ed il Presidente Franco Di Pede
"...ai monologhi del giovedì" 8° appuntamento
Ai Monologhi del Giovedì
Quarta edizione
Giovedì 6 marzo
Ingresso 19.30 - Sipario 20.00
Sede Circolo La Scaletta
Scritto da Franca Rame
Interpretato da EMILIA FORTUNATO
E se all'origine della terra,
a comandare sul trono c'è stato un pidocchio
che provocò il Big Bang.
Nell'attimo in cui poggiò il suo deretano sul velluto che
mascherava il caos?
Sotto quel velluto c'eravamo noi.
Costo del biglietto 5 euro, acquistabile in loco prima dell'evento
Lo spettacolo sarà replicato l' 8 marzo alle 19.00 c/o il Castello del Malconsiglio di Miglionico (ingresso libero).
SANITA': I controlli, il nocciolo del problema
"Il Circolo culturale La Scaletta prende atto, con soddisfazione, dell' impegno da parte della Regione a sostenere finanziariamente lo sforzo per il rilancio dell'assistenza in Basilicata, sempre con l'ottica rivolta all'equilibrio economico-finanziario. Nel contempo si attende di veder messo in pratica, nell'arco temporale dell'attuale legislatura, quanto enunciato".
È il commento di Angelo Andriulli, primario emerito di Gastroenterologia dell'Ospedale di San Giovanni Rotondo, componente del direttivo del Circolo e autore di due report di analisi delle performances degli istituti ospedalieri regionali, al "Rendiconto sulle Attività e Politiche della Persona" che l'Assessore Cosimo Latronico ha illustrato nei giorni scorsi in Consiglio regionale.
"L'Assessore - aggiunge Andriulli - ed i tecnici estensori del documento, hanno affrontato ad ampio raggio quelle che sono le esigenze finanziarie e le carenze professionali necessarie a far sì che i lucani tornino a farsi curare in Regione. 'Abbiamo gli strumenti per agire' ha proclamato l'Assessore, elencando i vari problemi e le soluzioni tecnico- finanziarie che si stanno approntando. Ma, ancora una volta, nulla si è detto su quello che, a nostro avviso, rappresenta il fulcro della deficienza sanitaria in Basilicata: la mancanza dei controlli nella gestione delle risorse messe in campo. E', questo, un nodo che La Scaletta ha ripetutamente fatto presente negli scorsi anni, convinzione che scaturisce direttamente dall'esperienza personale degli estensori del Report, con 40 anni di attività ospedaliera alle spalle. La Dirigenza dell'Assessorato dimentica che si può affogare nell'oro, se non si è in grado di navigare. Fuor di metafora, si sottovaluta che, ad integrare le necessarie risorse finanziarie e professionali, occorra accostare un'attenta opera di vigilanza sull'operato dei professionisti e delle tecnologie loro affidate. In altre parole, se non si approntano adeguate misure di controllo delle risorse impegnate. L'una cosa (finanziamenti e forza lavoro) deve andare di pari passo con l'altra (controllo delle attività), se non si vuol finire in un pozzo di San Patrizio colmo di risorse finanziarie ma povero in risultati. Un esempio a chiarire il precedente assunto. Gioverebbe molto conoscere la spiegazione che i tecnici regionali, preposti al governo della sanità, offrono al dato che vede, tra i migliori 10 ospedali italiani, ben 6 strutture convenzionate/private: come mai le strutture privatistiche riescono ad assicurare performances migliori di quelle pubbliche? A dir il vero la necessità di gestione delle risorse è un problema che affligge la maggior parte gli istituti sanitari operanti nel territorio nazionale e non solo regionale.
E' di qualche conforto notare come tale preoccupazione sia ben avvertita a livello regionale, stando alle recenti dichiarazioni di Michele Napoli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio Regionale. Nelle strutture privatistiche vige un pressante monitoraggio sulle attività erogate, proprio perché esse comportano una spesa nell'erogazione ed un ritorno economico da parte dell'ente che eroga la prestazione. Chiediamo se anche nelle strutture pubbliche sia in atto un simile monitoraggio e, nel caso questo lo sia, pensiamo che il cittadino, che in ultima analisi è il pagatore del SSN, venga messo a corrente dei dati di produzione.
Auspichiamo - conclude Andriulli - che nelle due Aziende Sanitarie Regionali si insedi un Comitato di gestione delle risorse, a diretta dipendenza dalla Direzione Sanitaria, al quale affidare il compito di oculata osservazione dei volumi delle performances erogate. Si è avuta di recente notizia dell'inadempienza dell'ASP nell'attivare il Sistema di Valutazione della Performance, obbligatorio per legge, ma mai realmente attuato. Per l'ASM, invece, si sono appena nominati sia il nuovo Direttore Sanitario che il Direttivo Amministrativo. Non vorremo attestare, a termine dell'attuale Legislatura Regionale, che le liste d'attesa siano sempre chilometriche, a dispetto dei provvedimenti finanziari messi a disposizione.
Sarebbe, infine, auspicabile un confronto costruttivo di vedute tra il legislatore che deve programmare interventi a livello regionale, allocando le relative risorse, e gli operatori sul campo che quotidianamente avvertono le difficoltà e i successi dell'attività svolta. Constatiamo, invece, che l'elaborazione di uno strumento di programmazione sanitaria per i prossimi anni è stato demandato alle competenze di un Istituto extra-regionale, seppur prestigioso, come l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. L'augurio è che l'elaborato in preparazione dall'Università romana sia discusso con gli operatori sanitari lucani, dal cui confronto potrebbe derivare la verifica della concreta adattabilità alle necessità regionale, e che al termine del percorso lo studio non faccia la fine di quelli eseguiti e regolarmente pagati in passato (Bocconi e Agenas) ma rimasti lettera morta".
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In foto
Il presidente de La Scaletta Franco Di Pede e il dr. Angelo Andriulli
I soci del Circolo La Scaletta incontrano il Presidente del Parco della Murgia e delle Chiese Rupestri di Matera e Montescaglioso
Una delegazione del Circolo culturale La Scaletta, guidata dal vicepresidente Paolo Emilio Stasi, ha incontrato nei giorni scorsi, nella sede del sodalizio, il Presidente del Parco della Murgia, Giovanni Mianulli.
Al centro del colloquio, la definizione di azioni e strategie comuni per la valorizzazione del patrimonio, storico, artistico delle Chiese Rupestri del Materano e delle peculiarità ambientali dell'altopiano murgiano.
Nel corso dell'incontro il presidente Mianulli ha evidenziato la volontà e la necessità di procedere alla definizione di un nuovo piano di gestione coinvolgendo tutti gli attori pubblici e privati che sono direttamente o indirettamente coinvolti nelle politiche di sviluppo e di fruizione delle aree del Parco.
"Il nuovo Piano - ha spiegato Mianulli - dovrà essere aggiornato per dare piena attuazione a quella che è la mission del Parco, sia nella sua funzione di tutela che in quella di valorizzazione e fruizione e dove possibile ampliare e certo non di restringerne i confini, materiali e non. Tra gli obiettivi quello di rendere consapevole e partecipata la gestione del patrimonio e nel contempo farne uno strumento efficace e adeguato ai tempi, con il ruolo del Parco rafforzato anche attraverso il rinnovato protagonismo degli enti che ne fanno parte. In questo percorso - ha concluso Mianulli - intendiamo ascoltare e recepire anche le istanze di quanti hanno avuto un ruolo nella costituzione dell'area protetta tanto quanto quelle di proprietari e produttori, degli operatori e delle tante nuove competenze presenti sul territorio".
"Il Circolo La Scaletta - ha evidenziato il vicepresidente Paolo Stasi - è pronto ad offrire il suo contributo di idee e di lavorare insieme alla presidenza del Parco per raggiungere l'obiettivo cruciale che è quello della conservazione del patrimonio delle Chiese rupestri. Il rapporto con il Parco della Murgia è antichissimo per La Scaletta e ricordiamo che la strada che collega la Statale 7 con il Belvedere di Murgia Timone fu progettata negli anni '60 dai soci del Circolo e realizzata dal Consorzio di Bonifica. Per noi - ha concluso Stasi - è fondamentale preservare e mettere in sicurezza il patrimonio del Parco ma nel contempo assicurarne la fruizione responsabile mettendo in campo tutti gli strumenti per raggiungere questo obiettivo. Condividiamo con il Presidente Mianulli che l'unico modo per farlo è la partecipazione e la condivisione. La collaborazione tra Parco Murgia e Circolo La Scaletta è reso ancor più semplice dal fatto che entrambi hanno sede nel Palazzo Bronzini nei Sassi di Matera, un edificio che, ricordiamo, fu acquistato con una colletta dai soci del Circolo e donato al Comune di Matera nel 1973".
"...ai monologhi del giovedì" 7° appuntamento
Ai Monologhi del Giovedì
Quarta edizione
Giovedì 27 febbraio
Ingresso 19.30 - Sipario 20.00
Sede Circolo La Scaletta
"L'inquisitore accusa Caravaggio di non ubbidire a Santa Romana Chiesa
Costo del biglietto 5 euro, acquistabile in loco prima dell'evento
Lo spettacolo sarà replicato il 28 febbraio alle 19.00 c/o la Sala del Capitolo di Montescaglioso (ingresso libero).