Gabriella

Gabriella

Cinque proposte per affrontare le difficoltà del sistema sanitario lucano, audizione Circolo La Scaletta in 4^ Commissione regionale. Di seguito la nota integrale.

Il Circolo La Scaletta da tempo ha acceso i fari sulla grave situazione in cui versa il sistema sanitario regionale con particolare attenzione alla rete ospedaliera. Grazie alla disponibilità ed alla competenza del dottor Angelo Andriulli, socio del Circolo e primario emerito di Gastroenterologia dell’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, ha prodotto una serie di reports in cui si evidenziano le criticità ed anche le possibili ed immediate soluzioni, da adottare, per tentare di arginare il preoccupante fenomeno della migrazione sanitaria: il segnale  inequivocabile della marginale rilevanza  delle strutture ospedaliere presenti sul territorio nell’opinione pubblica.
Purtroppo, nonostante i dati riportati risultassero assolutamente attendibili, confermati nello studio dell’agenzia Agenas commissionato dalla Regione Basilicata, e nonostante alcune soluzioni fossero state condivise dai soggetti decisori, non si è registrato alcun intervento teso ad invertire la negativa tendenza.
Il Circolo, constatata l’aggravarsi della situazione, ha ritenuto che le sue preoccupazioni dovessero avere una più ampia condivisione per cui ha coinvolto una serie di professionisti medici di provata esperienza, anche gestionale delle strutture ospedaliere, ed altre associazioni dell’intero territorio regionale, con le quali ha predisposto un documento comune che, sottoscritto da tutti, è stato inviato alla Presidente della IV Commissione Consiliare Regionale, con allegata richiesta di audizione nella stessa Commissione.
La Presidente, Dina Sileo, ha perfettamente compreso lo spirito collaborativo che animava la richiesta di audizione accogliendola e consentendo ad una delegazione, in rappresentanza dei sottoscrittori del documento, di illustrare criticità e proposte. Il dottor Andriulli ha illustrato quanto contenuto nel documento ed infine ha ulteriormente ribadito le soluzioni, che senza costi aggiuntivi, possono essere adottati in attesa della definizione del Piano Sanitario Regionale e che qui si semplificano:
le scelte del Decisore regionale devono orientarsi su professionalità di alto livello, che abbiano a cuore le sorti delle Aziende Sanitarie cui vengono preposte;la individuazione dei titolari delle posizioni apicali deve rispondere a criteri meritocratici ed avvenire in maniera massimamente trasparente, rendendo pubblici i curricula, in modo che si possa prendere visione delle qualità dei candidati prescelti; l’azione amministrativa deve manifestare la stessa efficienza che viene richiesta alle attività sanitarie, in modo che a queste possano essere di supporto e non di ostacolo;perseguire l’efficienza delle performances sanitarie attraverso la ricerca di eccellenze professionali, l’adeguata dotazione strumentale dei presidi sanitari  ed il rigoroso controllo delle performance delle Aziende Sanitarie sulla base degli indicatori forniti  dal Piano Nazionale Esiti (PNE). Agganciare la quota parte della retribuzione salariale (= le incentivazioni), sia dei DG che dei medici ed infermieri, al miglioramento delle performances.iscrizioni, in sovrannumero, a corsi specialistici di laureati in Medicina residenti in Basilicata dopo specifiche convenzioni con le Università. Onere finanziario a carico della Regione. Impegno dei laureati a lavorare per almeno 5 anni in Regione, dopo essersi specializzati, pena restituzione degli oneri finanziari sostenuti.
Andriulli ha illustrato, infine, le linee di indirizzo che, a parere dei sottoscrittori del documento, il Piano Sanitario Regionale dovrebbe perseguire: Riorganizzazione dell’esistente e Riqualificazione dell’esistente ed, in primis, governance ottimale di tutti i processi decisionali.
Il Presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi, nel ringraziare a nome di tutti i partecipanti la Presidente Sileo ed i consiglieri regionali presenti per l’attenzione e la partecipazione alla discussione, ha ribadito la necessità di adottare subito, se condivisi, alcuni criteri per il miglioramento del servizio sanitario.
“Nella grave ed oggettiva situazione in cui si trova la sanità pubblica lucana – ha detto Stasi – è evidente che debba esserci un piano straordinario regionale che porti ad un miglioramento della funzione e qualità del servizio e che quindi si argini e possibilmente si riduca l’emorragia della emigrazione sanitaria. Ciò può avvenire con la “scelta”  della Regione  di attuare investimenti mirati al miglioramento della sanità pubblica regionale,  perché se ne è riconosciuta la priorità”.

E’ stato il Circolo culturale La Scaletta nei Sassi di Matera ad ospitare nel pomeriggio la presentazione del libro “Il Capo dello Stato dalla Monarchia alla Repubblica (1848-2022)” di Tito Lucrezio Rizzo.

Dopo i saluti del Sindaco di Matera, Domenico Bennardi e del presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi, ha dialogato con l’autore la socia del Circolo La Scaletta, Marianna Dimona.

Pertini l’innovatore, Cossiga il picconatore, Scalfaro il difensore della Costituzione, Ciampi fautore del risanamento dei conti pubblici.

Com’è cambiato il ruolo del Presidente della Repubblica nelle dinamiche istituzionali italiane dal 1948 ad oggi?

E’ la domanda a cui dà una risposta esaustiva il libro Il Capo dello Stato dalla Monarchia alla Repubblica (1848-2022) (Herald editore) di Tito Lucrezio Rizzo, già Consigliere Capo al servizio della Presidenza della Repubblica, fine giurista e scrittore.

 

Il volume è frutto di trent’anni di ricerche bibliografiche, dottrinali, giurisprudenziali e di stampa, ed è scritto con il rigore metodologico necessario per l’attendibilità scientifica sotto i profili del diritto, della storia e della politica ma senza tralasciare la semplicità espositiva che ne permette un’agevole e appassionante lettura.

Il libro rappresenta un viaggio alla scoperta non solo del profilo giuridico e storico ma anche dell’identità umana di ogni Presidente consentendo al lettore di comprenderne meglio la dimensione istituzionale.

“I poteri presidenziali – spiega l’autore –  sono scolpiti nella Costituzione come raccordi moralmente autorevoli e come momento di sintesi unitaria fra i vari Organi dello Stato. Nel tempo hanno acquisito una valenza operativa sempre più rilevante nel concreto attraverso le c.d.”Esternazioni”- termine coniato ai tempi della presidenza Cossiga – volte a scongiurare la paralisi del Parlamento per le speculari animosità di maggioranza ed opposizione.

Il Capo dello Stato si è trovato – di fatto-  a dover svolgere una delicata funzione di “ricucitura sartoriale” fra elettori ed eletti, per evitare che la protesta dei cittadini delusi dalla politica, potesse involversi nel qualunquismo anti-politico o, addirittura, in opzioni eversive dell’ordine costituzionale.

A far data dalla presidenza Pertini,  il ruolo del Capo dello Stato, pur restando nella cornice formale della vigente Costituzione, è divenuto sempre più incisivo, sia per l’indole di coloro che si sono avvicendati a ricoprire tale carica, sia per l’oggettivo vuoto di potere venutosi a determinare al tramonto della c.d. “Prima Repubblica”, con la crisi dei partiti tradizionali e lo sconfinamento  di parte della Magistratura nell’ambito del  potere legislativo.

Il caos istituzionale che ne è derivato, è stato in parte  mitigato dagli interventi, fattisi progressivamente più frequenti  su questioni di rilevanza istituzionale, ad opera dei vari Presidenti della Repubblica succedutisi nel tempo,  diversamente interpreti della “terzietà” del ruolo rivestito.

E’ un dato acquisito sotto il profilo storico-giuridico dell’Italia repubblicana- come ha efficacemente affermato Giuliano Amato in una felice sintesi definitoria- che  i poteri del Capo dello Stato sono stati legittimamente interpretati “a fisarmonica”, cioè che hanno rivelato una notevole capacità espansiva in presenza di maggioranze deboli e inefficienti, come di una rilevante instabilità di sistema”.

“Il volume di Tito Rizzo, che siamo orgogliosi di avere come collaboratore della rivista I Quaderni de La Scaletta – sottolinea il presidente del Circolo, Paolo Emilio Stasi – rappresenta un prezioso documento per comprendere l’evoluzione del ruolo  e l’importanza della figura del Capo dello Stato nelle complesse dinamiche istituzionali e politiche del nostro Paese”.

“La Biblioteca provinciale di Matera continua ad essere esposta alla ciclotimia della politica e alla stagione della caccia alle risorse in bilancio che penalizzano una delle istituzioni più antiche e prestigiose della Basilicata”.E’ quanto sostiene il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi, che aggiunge: “Non è pensabile che ci si trovi ogni anno a dover fare i conti con gli stanziamenti che non arrivano quando è ormai chiaro ed evidente che la Biblioteca rappresenta un costo fisso che dovrebbe essere inserito stabilmente nelle previsioni del bilancio regionale. Sarebbe il primo passo verso la soluzione di una vicenda che dev’essere affrontata in maniera seria con politiche di investimento e di programmazione per il futuro.

Non capiamo quali siano gli ostacoli che non consentono di rendere concreta questa possibilità e quali siano le ragioni che impediscono di completare il percorso istituzionale di trasferimento totale delle deleghe per evitare che la Biblioteca venga gestita a mezzadria da Regione e Provincia di Matera.

Auspichiamo inoltre l’avvio di un confronto per valutare quale possa essere la soluzione gestionale di lungo periodo.

A parere del Circolo La Scaletta le possibili soluzioni potrebbero essere due: l’istituzione di una Fondazione (è la soluzione seguita in altri territori) o la costituzione di un “Sistema delle biblioteche e dei centri culturali” che potrebbe essere organizzata su basi provinciali e che potrebbe consentire la valorizzazione del patrimonio librario anche di piccoli comuni e di borghi (lo spopolamento si combatte anche con questi piccoli gesti). Il Sistema delle biblioteche potrebbe inoltre permettere al Comune di Matera di organizzare gli archivi storici di grande valore come quello fotografico di Augusto Viggiano e quelli librari di Adriano Olivetti e di Leonardo Sacco, che sono ancora non fruibili. In questa prospettiva sarebbe opportuno rilanciare la approvazione di una aggiornata normativa regionale per i luoghi della cultura (biblioteche, archivi e musei), unica garanzia di regolari finanziamenti.

 

Appare quindi assolutamente indispensabile che tutti gli Enti preposti predispongano un piano di investimenti per evitare che in futuro si debba nuovamente discutere di questi argomenti.

In quest’ottica, risulterebbe essere positivo lo stanziamento regionale di 1,8milioni di euro per interventi strutturali sul Palazzo dell’Annunziata anche per l’efficientamento energetico dell’immobile prestigioso che ospita la sede della Biblioteca  che negli anni ’80 il Comune di Matera trasferì alla Provincia per insediare nel cuore della città un’autorevole e dinamico centro culturale.

Nuove funzioni, stessi soldi a disposizione e un testo di legge poco chiaro che lascia spazio a interpretazioni riguardo alla vera natura e al futuro della Fondazione Lucana Film Commission dopo l’approvazione in Quarta Commissione regionale della proposta di legge che ne autorizza il cambio di Statuto trasformandola in Lucana Film and Game Commission.

“Le perplessità del Circolo La Scaletta – spiega il Presidente, Paolo Emilio Stasi – riguardano non tanto il tema dell’estensione delle competenze della Fondazione, quanto piuttosto la scarsa chiarezza sul suo futuro e sul suo funzionamento. Il testo contorto della proposta di legge, la mancanza di risorse aggiuntive per adempiere ai nuovi compiti e l’impasse attuale (che dura ormai da anni) sulle attività dell’organismo, alimentano i dubbi, a nostro parere, che si stiano aprendo le porte a scenari diversi e imperscrutabili della promozione del territorio per le produzioni cinematografiche e di gaming.

Il passaggio chiave risiede nel nuovo articolo 7 dello Statuto che recita: ‘l’introduzione ed istituzione della Game Commission all’interno della Fondazione Lucana Film Commission non comporta ulteriori oneri per il bilancio regionale. La LFGC, nel piano annuale delle attività, prevede e finanzia le attività di gaming con le risorse trasferite dalla Regione o attraverso la partecipazione a bandi pubblici relativi al settore di competenza’. Appare evidente che le risorse per la promozione delle produzioni cinematografiche, già esigue, rischiano di essere ulteriormente decurtate dalla necessità di lavorare anche ad ulteriori progetti legati al gaming che necessitano di competenze specifiche che, se non previste nell’organigramma della Fondazione, dovranno essere reperite al di fuori di essa. Il ruolo di guida della LFGC dovrà inoltre essere svolto da un manager che conosca ugualmente bene entrambi i settori di competenza (Film e Gaming) per essere in grado di decidere in che modo indirizzare le attività di promozione e gli investimenti con il rischio, in caso contrario, che si privilegi uno dei settori a scapito dell’altro.
Per questo motivo – conclude Stasi – torniamo a chiedere che ci si fermi a riflettere e che si chiariscano i punti controversi della legge approvata. Occorre inoltre che ci si ponga la domanda se la Lucana Film Commission abbia ancora ragione di esistere. Se la risposta sarà, come convintamente auspichiamo, positiva bisognerà predisporre un serio e credibile progetto di rilancio definendo ruoli, funzioni, obiettivi e soprattutto le risorse necessarie.
Per chiudere occorre ancora una volta e con forza ribadire che la sede “ovvia” e “naturale” (per intendere anche legale ed operativa) della Fondazione Lucana Film Commission è Matera. Decisione sancita in una legge della Regione Basilicata anche se, con un colpo di mano, circa tre anni fa il consiglio generale della Fondazione Lucana Film Commission ha votato una modifica al proprio statuto decidendo che la sede operativa non è solo a Matera ma anche a Potenza. Strano, per modificare una decisione di una legge Regionale in alcuni casi basta una decisione del consiglio generale della Fondazione Lucana Film Commission ed invece per aggiungere una ulteriore disciplina, il “Game”, si istituisce un’altra Fondazione con una nuova legge regionale. Misteri!”.

E’ quanto sostiene il presidente del La Scaletta, Paolo Emilio Stasi, Nell’annunciare l’adesione del Circolo all’iniziativa di sensibilizzazione lanciata dall’associazione Amici della Biblioteca che si terrà a Matera il 27 giugno 2023 alle ore 19 davanti al Palazzo dell’Annunziata, in piazza Vittorio Veneto.

“La mancata previsione di spesa nel bilancio regionale dei fondi necessari per la gestione ordinaria dell’ente – spiega Stasi – appare incomprensibile dal momento che dal 2014, dopo l’approvazione del Decreto Del Rio di riorganizzazione delle Province, le competenze in materia sono passate alle Regioni. Non si tratta quindi di una situazione nuova ed imprevedibile ma di una normalissima spesa corrente che avrebbe dovuto trovare naturalmente il suo spazio nei rivoli dei conti dell’amministrazione regionale. Ogni anno invece ci si trova a dover rincorrere provvedimenti e ad assistere ad imbarazzanti salti mortali da parte degli enti preposti per assicurare la continuità di servizio di un’istituzione che ha un patrimonio librario tra i più importanti del Sud e che è visitata ogni giorno da centinaia di studenti e ricercatori.
L’edificio, lo storico convento dell’Annunziata ha bisogno di interventi urgentissimi di riqualificazione e di efficientamento energetico per permettere un risparmio consistente dei costi di gestione. Da tempo si sente parlare della disponibilità di un finanziamento di 1,8milioni di euro destinato a questo scopo ma non ci sono tracce concrete della volontà di utilizzarlo in tempi rapidi.
Questa situazione – conclude Stasi – che nella migliore delle ipotesi è di dimenticanza amministrativa e nella peggiore di disinteresse politico, necessita di un immediato chiarimento e impone la ricerca di soluzioni definitive.
Per questo motivo parteciperemo all’iniziativa di mobilitazione lanciata dall’associazione Amici della Biblioteca che sosteniamo con convinzione e con forza”.

Social

facebook     instagram     youtube

newsletter

 

Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere le notizie dal Circolo "La Scaletta" sulla tua posta elettronica.