Il presidente del Circolo culturale La Scaletta: ancora una volta vale il detto: “Tuona a Matera e piove a Potenza”

Di seguito la nota integrale.

L’assessore regionale alle attività produttive, Alessandro Galella, “si porta a casa” il progetto della Academy che prevedeva l’istituzione nell’Hub di San Rocco di un laboratorio di incubazione per talenti e start up in grado di produrre innovazione e creare le condizioni per generare occupazione e sviluppo.

Il progetto, inserito nel Piano strategico regionale 2021-2030, ha una dotazione finanziaria di 3milioni di euro (Fondi Sviluppo e Coesione) che rischiano di andare perduti se non utilizzati entro il 2023. Nessun passo concreto in tal senso è stato compiuto dalla Regione che nel contempo però in mattinata con una conferenza stampa ha annunciato l’avvio di un’iniziativa che ricalca (si potrebbe dire copia) integralmente il progetto dell’Academy e ne cambia solo la sede: Potenza e non più Matera.

Va sottolineato che l’Academy delle imprese culturali e creative punta a creare impresa sul territorio regionale, in linea con il disegno del piano strategico. Quello che è stato presentato a Potenza è invece solo un corso di alta formazione che rinvia di qualche mese l’esodo dei cervelli senza generare le condizioni per creare imprese locali e perseverando negli errori commessi finora che hanno portato solo a sprechi di risorse.

E’ vero, inoltre, che l’idea dell’ex consigliere regionale Enzo Acito, messa a punto dalla Spici (società per l’innovazione la cooperazione e l’internazionalizzazione) su impulso della Regione Basilicata prevede la possibilità di istituire più laboratori di alta innovazione nei settori dell’aerospazio, dell’energia, dell’automotive, del turismo e della bioeconomy.

E’ altrettanto vero però che siano stati totalmente ignorati nella scelta del luogo in cui far partire il primo laboratorio regionale sull’innovazione, i finanziamenti già pronti per l’Academy di Matera. Non si è tenuto conto neanche del fatto che la città sia stata tra le 5 a sperimentare l’uso del 5G in Italia, che abbia aperto nel 2019 l’Hub tecnologico di San Rocco, che sia già sede della Casa delle Tecnologie Emergenti, la prima istituita nel Paese.

La scelta dell’assessore Galella appare quindi dettata esclusivamente da uno strabico disegno territoriale, privo di qualsiasi logica programmatica e in dissenso rispetto alla linea politica di sviluppo che la stessa Regione ha indicato nel suo PRS 2021-2030.

Auspichiamo pertanto che il titolare della delega alle Attività produttive, folgorato sulla via di Milano per aver incontrato un talento lucano che rappresenta un orgoglio per la Basilicata, possa impegnarsi per dar vita in tempi brevissimi alla Academy di Matera senza ulteriori indugi e prima che termini il suo mandato.

“Ricordiamo inoltre – evidenzia il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – che l’Academy rappresenta solo un tassello del più importante progetto di creazione della Zes per le imprese culturali e creative che contiene anche l’istituzione dell’Its nel settore del turismo e dell’accoglienza, che andrebbe a sublimare e ad elevare il potenziale di quelle realtà già presenti sul territorio lucano, come l’Istituto Centrale del Restauro, e fornire stimoli giusti all’innovazione alle agenzie regionali di promozione turistica e culturale come anche la Lucana Film Commission, che ha sede a Matera solo virtualmente.

Il progetto della Zes cultura, che aveva come suo epicentro l’area dell’ex pastificio Padula, annunciato dal presidente Bardi è rimasto lettera morta nonostante la sua legge istitutiva sia stata presentata il 14 luglio 2021 all’allora Ministro per il Sud, Mara Carfagna.

La speranza è che la Regione voglia riavviare un dialogo proficuo con la città di Matera e con le sue vitali componenti associative per rimettere in asse tutti quei progetti che appaiono per ora solo colposamente dimenticati ma che se non dovessero riprogrammati, assumerebbero le sembianze di una strategia assurdamente dolosa”.

Le rassicurazioni che il rettore dell’Unibas, Ignazio Marcello Mancini, ha fatto al Sindaco di Matera Domenico Bennardi, sulle attività del polo materano dell’Università della Basilicata, sono un segnale che dovrebbe però essere accompagnato dall’apertura di un dialogo con il territorio che possa portare alla condivisione di un progetto di rilancio dell’Istituzione in città.

“L’auspicio – sottolinea il Presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – è che si inauguri una stagione di confronto ampio ed approfondito con quanti possono fornire riflessioni e contributi  utili al ruolo culturale e di formazione che deve svolgere, nel prossimo futuro, l’Università di Basilicata.

E’ indispensabile che propositi e visioni debbano essere  condivisi con il territorio per consentire a tutti di partecipare alla costruzione di un nuovo ruolo e presenza del Dipartimento attestato nella città di Matera – con la conferma fondamentale, che nel processo di riorganizzazione, conservi, come è ora, la sua autonomia gestionale. Una città che ha peculiarità che inducono, naturalmente, all’istituzione di corsi di laurea coerenti e congruenti in grado di  attrarre studenti e, soprattutto, di offrire opportunità di lavoro ai giovani una volta formati.

Il brand Matera – aggiunge Stasi – potrebbe rappresentare un valore aggiunto per l’Unibas ma per farlo occorre pensare seriamente ad un’idea differente di sviluppo dell’ateneo sul territorio.

Modelli organizzativi e didattici innovativi e corsi di laurea che facciano proprie le unicità e la millenaria storia della città. E’ quello che si è fatto anni fa con la scuola di Archeologia, che è diventata un punto di riferimento nel Paese, ed è quello che si potrebbe fare in altri ambiti.

 

Occorrono investimenti mirati a realizzare corsi di laurea, contenuti nel numero ma di qualità, per rilanciare un polo universitario che non può più essere residuale rispetto alle logiche di un Ateneo che ha il suo cuore ed il suo cervello nel capoluogo di regione.

Per questo motivo – conclude il Presidente de La Scaletta – è necessario  la avvicinare sempre di più la città di Matera a questa istituzione attraverso un dialogo serrato e costruttivo. Sarebbe il primo passo per far sì che si realizzi davvero quell’ambizioso progetto che il professor Fonseca immaginava quando fu chiamato ad edificare, dopo il sisma dell’80, l’Università della Basilicata”.

Academy Innovazione Basilicata, e il bando? Ad un mese dalle dichiarazioni dell’assessore nessuna notizia”. Di seguito la nota integrale inviata da Paolo Emilio Stasi, Presidente Circolo La Scaletta di Matera.

Il dodici aprile scorso nel programma “Oltre il giardino” condotto da Paride Leporace per Cronache Lucane si è tenuto un confronto tra l’assessore Regionale alle attività produttive Alessandro Galella e l’ex consigliere regionale Enzo Acito. Tema del contendere l’Academy Basilicata finanziata e la cui realizzazione è prevista nella città di Matera.

A base del confronto (si ringrazia la redazione di “Oltre di giardino”  per averlo scelto, tra tanti) il documento prodotto dal Circolo La Scaletta  sull’argomento.

Ha sorpreso la veemenza con la quale l’assessore Galella ha attaccato il Circolo la Scaletta accusandolo di disinformazione, di mala informazione e, a giusto condimento, di campanilismo nonostante lui stesso abbia indotto a queste conclusioni dichiarandosi tifoso del Potenza e per questo condannato a pagarne le conseguenze.

Il dato singolare che nulla, nel documento, era frutto di disinformazione e campanilismo. I dati importanti e rilevanti è che Academy Basilicata è un progetto approvato dal CIPES, rientra nella programmazione del Piano Strategico Regionale, ha copertura finanziaria ed esiste un progetto esecutivo per la sua realizzazione. Tutte cose confermate dall’assessore con coreografica sventagliata del progetto esecutivo.

 

Quello che, insieme ad altri, il Circolo La Scaletta denunciava e denuncia è il blocco dell’iter procedurale e la non predisposizione del bando di gara per la individuazione del famoso “player”, come ama chiamarlo l’assessore.

L’assessore, in quel frangente, dichiarò di aver ricevuto l’ex consigliere Acito che, si immagina, gli illustrò il progetto e gli adempimenti da adottare. Con molta sincerità l’assessore ha anche dichiarato che essendo la materia molto tecnica non aveva ben compreso. L’unica cosa che aveva chiara era che quel progetto non poteva avere futuro perché mancava il “Player”.  Acito nell’occasione gli ha ricordato, si immagina ancora una volta, che contrariamente all’Academy che l’assessore ha promosso a Potenza – in realtà un corso di formazione, di consolidata memoria,  e di iniziativa privata – il player per l’Academy di Matera deve essere individuato con bando pubblico. Da qui la necessità e l’urgenza di predisporre il bando ed espletarlo, entro il 31 dicembre del corrente anno, pena il rischio di perdere il finanziamento statale.

Atteso che La Scaletta sicuramente non è disinformata, oggi a distanza di un mese dalla presa di coscienza da parte dell’assessore di cosa occorre fare ed a 7 mesi dalla scadenza ultima, si chiede se si è provveduto almeno alla predisposizione del bando. Visto l’impegno preso dall’assessore di realizzare il progetto si ritiene sia legittimo chiedere un aggiornamento sullo stato delle cose.

Autonomia differenziata, Circolo La Scaletta di Matera: “Serve ampio dibattito. Con sindacati e associazioni al lavoro per un confronto tra favorevoli e contrari”. Di seguito report e fotogallery dell’incontro

Cinque proposte per affrontare le difficoltà del sistema sanitario lucano, audizione Circolo La Scaletta in 4^ Commissione regionale. Di seguito la nota integrale.

Il Circolo La Scaletta da tempo ha acceso i fari sulla grave situazione in cui versa il sistema sanitario regionale con particolare attenzione alla rete ospedaliera. Grazie alla disponibilità ed alla competenza del dottor Angelo Andriulli, socio del Circolo e primario emerito di Gastroenterologia dell’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, ha prodotto una serie di reports in cui si evidenziano le criticità ed anche le possibili ed immediate soluzioni, da adottare, per tentare di arginare il preoccupante fenomeno della migrazione sanitaria: il segnale  inequivocabile della marginale rilevanza  delle strutture ospedaliere presenti sul territorio nell’opinione pubblica.
Purtroppo, nonostante i dati riportati risultassero assolutamente attendibili, confermati nello studio dell’agenzia Agenas commissionato dalla Regione Basilicata, e nonostante alcune soluzioni fossero state condivise dai soggetti decisori, non si è registrato alcun intervento teso ad invertire la negativa tendenza.
Il Circolo, constatata l’aggravarsi della situazione, ha ritenuto che le sue preoccupazioni dovessero avere una più ampia condivisione per cui ha coinvolto una serie di professionisti medici di provata esperienza, anche gestionale delle strutture ospedaliere, ed altre associazioni dell’intero territorio regionale, con le quali ha predisposto un documento comune che, sottoscritto da tutti, è stato inviato alla Presidente della IV Commissione Consiliare Regionale, con allegata richiesta di audizione nella stessa Commissione.
La Presidente, Dina Sileo, ha perfettamente compreso lo spirito collaborativo che animava la richiesta di audizione accogliendola e consentendo ad una delegazione, in rappresentanza dei sottoscrittori del documento, di illustrare criticità e proposte. Il dottor Andriulli ha illustrato quanto contenuto nel documento ed infine ha ulteriormente ribadito le soluzioni, che senza costi aggiuntivi, possono essere adottati in attesa della definizione del Piano Sanitario Regionale e che qui si semplificano:
le scelte del Decisore regionale devono orientarsi su professionalità di alto livello, che abbiano a cuore le sorti delle Aziende Sanitarie cui vengono preposte;la individuazione dei titolari delle posizioni apicali deve rispondere a criteri meritocratici ed avvenire in maniera massimamente trasparente, rendendo pubblici i curricula, in modo che si possa prendere visione delle qualità dei candidati prescelti; l’azione amministrativa deve manifestare la stessa efficienza che viene richiesta alle attività sanitarie, in modo che a queste possano essere di supporto e non di ostacolo;perseguire l’efficienza delle performances sanitarie attraverso la ricerca di eccellenze professionali, l’adeguata dotazione strumentale dei presidi sanitari  ed il rigoroso controllo delle performance delle Aziende Sanitarie sulla base degli indicatori forniti  dal Piano Nazionale Esiti (PNE). Agganciare la quota parte della retribuzione salariale (= le incentivazioni), sia dei DG che dei medici ed infermieri, al miglioramento delle performances.iscrizioni, in sovrannumero, a corsi specialistici di laureati in Medicina residenti in Basilicata dopo specifiche convenzioni con le Università. Onere finanziario a carico della Regione. Impegno dei laureati a lavorare per almeno 5 anni in Regione, dopo essersi specializzati, pena restituzione degli oneri finanziari sostenuti.
Andriulli ha illustrato, infine, le linee di indirizzo che, a parere dei sottoscrittori del documento, il Piano Sanitario Regionale dovrebbe perseguire: Riorganizzazione dell’esistente e Riqualificazione dell’esistente ed, in primis, governance ottimale di tutti i processi decisionali.
Il Presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi, nel ringraziare a nome di tutti i partecipanti la Presidente Sileo ed i consiglieri regionali presenti per l’attenzione e la partecipazione alla discussione, ha ribadito la necessità di adottare subito, se condivisi, alcuni criteri per il miglioramento del servizio sanitario.
“Nella grave ed oggettiva situazione in cui si trova la sanità pubblica lucana – ha detto Stasi – è evidente che debba esserci un piano straordinario regionale che porti ad un miglioramento della funzione e qualità del servizio e che quindi si argini e possibilmente si riduca l’emorragia della emigrazione sanitaria. Ciò può avvenire con la “scelta”  della Regione  di attuare investimenti mirati al miglioramento della sanità pubblica regionale,  perché se ne è riconosciuta la priorità”.

“La Biblioteca provinciale di Matera continua ad essere esposta alla ciclotimia della politica e alla stagione della caccia alle risorse in bilancio che penalizzano una delle istituzioni più antiche e prestigiose della Basilicata”.E’ quanto sostiene il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi, che aggiunge: “Non è pensabile che ci si trovi ogni anno a dover fare i conti con gli stanziamenti che non arrivano quando è ormai chiaro ed evidente che la Biblioteca rappresenta un costo fisso che dovrebbe essere inserito stabilmente nelle previsioni del bilancio regionale. Sarebbe il primo passo verso la soluzione di una vicenda che dev’essere affrontata in maniera seria con politiche di investimento e di programmazione per il futuro.

Non capiamo quali siano gli ostacoli che non consentono di rendere concreta questa possibilità e quali siano le ragioni che impediscono di completare il percorso istituzionale di trasferimento totale delle deleghe per evitare che la Biblioteca venga gestita a mezzadria da Regione e Provincia di Matera.

Auspichiamo inoltre l’avvio di un confronto per valutare quale possa essere la soluzione gestionale di lungo periodo.

A parere del Circolo La Scaletta le possibili soluzioni potrebbero essere due: l’istituzione di una Fondazione (è la soluzione seguita in altri territori) o la costituzione di un “Sistema delle biblioteche e dei centri culturali” che potrebbe essere organizzata su basi provinciali e che potrebbe consentire la valorizzazione del patrimonio librario anche di piccoli comuni e di borghi (lo spopolamento si combatte anche con questi piccoli gesti). Il Sistema delle biblioteche potrebbe inoltre permettere al Comune di Matera di organizzare gli archivi storici di grande valore come quello fotografico di Augusto Viggiano e quelli librari di Adriano Olivetti e di Leonardo Sacco, che sono ancora non fruibili. In questa prospettiva sarebbe opportuno rilanciare la approvazione di una aggiornata normativa regionale per i luoghi della cultura (biblioteche, archivi e musei), unica garanzia di regolari finanziamenti.

 

Appare quindi assolutamente indispensabile che tutti gli Enti preposti predispongano un piano di investimenti per evitare che in futuro si debba nuovamente discutere di questi argomenti.

In quest’ottica, risulterebbe essere positivo lo stanziamento regionale di 1,8milioni di euro per interventi strutturali sul Palazzo dell’Annunziata anche per l’efficientamento energetico dell’immobile prestigioso che ospita la sede della Biblioteca  che negli anni ’80 il Comune di Matera trasferì alla Provincia per insediare nel cuore della città un’autorevole e dinamico centro culturale.

Nuove funzioni, stessi soldi a disposizione e un testo di legge poco chiaro che lascia spazio a interpretazioni riguardo alla vera natura e al futuro della Fondazione Lucana Film Commission dopo l’approvazione in Quarta Commissione regionale della proposta di legge che ne autorizza il cambio di Statuto trasformandola in Lucana Film and Game Commission.

“Le perplessità del Circolo La Scaletta – spiega il Presidente, Paolo Emilio Stasi – riguardano non tanto il tema dell’estensione delle competenze della Fondazione, quanto piuttosto la scarsa chiarezza sul suo futuro e sul suo funzionamento. Il testo contorto della proposta di legge, la mancanza di risorse aggiuntive per adempiere ai nuovi compiti e l’impasse attuale (che dura ormai da anni) sulle attività dell’organismo, alimentano i dubbi, a nostro parere, che si stiano aprendo le porte a scenari diversi e imperscrutabili della promozione del territorio per le produzioni cinematografiche e di gaming.

Il passaggio chiave risiede nel nuovo articolo 7 dello Statuto che recita: ‘l’introduzione ed istituzione della Game Commission all’interno della Fondazione Lucana Film Commission non comporta ulteriori oneri per il bilancio regionale. La LFGC, nel piano annuale delle attività, prevede e finanzia le attività di gaming con le risorse trasferite dalla Regione o attraverso la partecipazione a bandi pubblici relativi al settore di competenza’. Appare evidente che le risorse per la promozione delle produzioni cinematografiche, già esigue, rischiano di essere ulteriormente decurtate dalla necessità di lavorare anche ad ulteriori progetti legati al gaming che necessitano di competenze specifiche che, se non previste nell’organigramma della Fondazione, dovranno essere reperite al di fuori di essa. Il ruolo di guida della LFGC dovrà inoltre essere svolto da un manager che conosca ugualmente bene entrambi i settori di competenza (Film e Gaming) per essere in grado di decidere in che modo indirizzare le attività di promozione e gli investimenti con il rischio, in caso contrario, che si privilegi uno dei settori a scapito dell’altro.
Per questo motivo – conclude Stasi – torniamo a chiedere che ci si fermi a riflettere e che si chiariscano i punti controversi della legge approvata. Occorre inoltre che ci si ponga la domanda se la Lucana Film Commission abbia ancora ragione di esistere. Se la risposta sarà, come convintamente auspichiamo, positiva bisognerà predisporre un serio e credibile progetto di rilancio definendo ruoli, funzioni, obiettivi e soprattutto le risorse necessarie.
Per chiudere occorre ancora una volta e con forza ribadire che la sede “ovvia” e “naturale” (per intendere anche legale ed operativa) della Fondazione Lucana Film Commission è Matera. Decisione sancita in una legge della Regione Basilicata anche se, con un colpo di mano, circa tre anni fa il consiglio generale della Fondazione Lucana Film Commission ha votato una modifica al proprio statuto decidendo che la sede operativa non è solo a Matera ma anche a Potenza. Strano, per modificare una decisione di una legge Regionale in alcuni casi basta una decisione del consiglio generale della Fondazione Lucana Film Commission ed invece per aggiungere una ulteriore disciplina, il “Game”, si istituisce un’altra Fondazione con una nuova legge regionale. Misteri!”.

Il Presidente Paolo Emilio Stasi: nuovo organismo o ampliamento delle funzioni dell'ente? Serve un piano di rilancio. E la sede torni a Matera


Da notizie di stampa si apprende che, recentemente, nella Quarta Commissione (Politica Sociale) della Regione Basilicata sono state presentate tre proposte di legge una delle quali riguarda la istituzione della Fondazione Lucana Film and Game.

In primo luogo sarebbe oltremodo gradito comprendere se siamo di fronte ad un nuovo ed autonomo organismo ovvero di una estensione delle competenze e funzioni della originaria Lucana Film Commission.

Si afferma tanto, in quanto si rilevano delle incongruenze, sulla scorta di quanto riportato sulla stampa.

Ad una prima lettura sembrerebbe che la proposta di legge proponga la modifica dell'art 64 della legge n°42 del 30.12.2009 che istituiva la Lucana Film Commission che diventerebbe, una volta approvato il disegno di legge, Lucana Film and Game Commission.

Se è così, pur con le dovute riserve che si espliciteranno di seguito, siamo di fronte ad un ampliamento delle competenze e funzioni dell'originario organismo ma c'è un passaggio nella relazione che accompagna la proposta di legge e che è riportata, virgolettata, nell'articolo che induce a pensare ad altro: ....è più che opportuno dotare la nostra regione di una struttura, la Game Commission da affiancare, estendendone le funzioni.

Delle due l'una: è un organismo con gestione e decisione autonome ovvero è un nuovo "ufficio" della originaria Lucana Film Commission?

Le riserve, come si diceva, sono tante per la situazione di stallo che vive, ormai da un bel po di anni, la Film Commission per cui già si fa fatica a comprendere l'estensione di ulteriori funzioni figurarsi poi se va a costituirsi una ulteriore "postazione" che andrà sicuramente in competizione con la sezione Cinema per dividersi le poche risorse da sempre a disposizione  della  Lucana Film Commission.

Si ritiene che umilmente bisognerebbe ripiegarsi e comprendere, in primo luogo, se la Film Commission ha ancora ragione di esistere e se la risposta è, convintamente, positiva predisporre un serio e credibile progetto di rilancio definendo ruoli, funzioni, obiettivi e soprattutto le risorse necessarie. Altre e ulteriori funzioni, si ritiene, andrebbero ragionevolmente rimandate.

Si coglie l'occasione, nell'auspicio che la Lucana Film Commission sia ancora considerato un organismo importante per la crescita e lo sviluppo della cultura cinematografica in questa Regione, per ricordare quanto già  evidenziato in altre occasioni e cioè che la sede "naturale" (per intendere anche legale ed operativa)  della Fondazione Lucana Film Commission è Matera. Ciò non è mero desiderio di una comunità  bensì una decisione sancita in una legge della Regione Basilicata.

E' evidente che da molto tempo, della Lucana Film Commission, non vi è nessuna traccia nella città di Matera. Precisamente due anni fa, nel silenzio più assoluto, il consiglio generale della Fondazione Lucana Film Commission ha votato una modifica al proprio statuto. Modifica che sancisce il dato che  la sede operativa non è solo a Matera ma anche a Potenza. Si ritiene che non occorra alcun commento.

Sull'adeguamento e realizzazione dei primi tronchi della trasversale Murgia-Poliino tante inutili discussioni, sulla Potenza-Bari invece si accelera a dispetto delle dichiarazioni di intenti relative alle priorità infrastrutturali della Regione".

E' quanto sostiene il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi, commentando la notizia lanciata dal sindaco di Tolve, Pasquale Pepe, riguardo al via libera al progetto del tunnel di Pazzano.

"E' singolare apprendere - sottolinea Stasi - che per veder realizzata un'arteria stradale costosissima, dal fortissimo impatto ambientale ed a basso indice di traffico occorrono solo pochi passaggi, mentre per l'infrastruttura con il maggior transito di veicoli della Basilicata si stia ancora temporeggiando nonostante siano già pronti gli studi di fattibilità tecnico-economica per i primi tronchi e quindi sia possibile la loro appaltabilità.

E' altrettanto singolare - aggiunge il Presidente del Circolo La Scaletta - definire 'strategica per il Mezzogiorno' un'opera a due corsie che si sviluppa longitudinalmente sul territorio della Basilicata. Lo è invece, senza dubbio, il collegamento mediano Murgia-Pollino (Gioia del Colle-Lauria) che mette in relazione il territorio pugliese con quello lucano collegando tre mari (Tirreno-Jonio-Adriatico), due autostrade (A14 e A2), le aree interne delle province di Bari, Matera e Potenza e ben quattro aree industriali. Per questo motivo si è più volte ribadito  che bisognerebbe impegnare le risorse limitate a disposizione della Basilicata per le infrastrutture davvero strategiche per il futuro dell'intera Regione. Prendiamo atto, invece, che si continua a programmare secondo logiche che ignorano i problemi che attanagliano la nostra Regione (spopolamento, emigrazione giovanile, sviluppo e lavoro) e l'importanza che le  infrastrutture hanno per arginarli.

Alla luce di quanto sta emergendo - conclude Stasi – si ribadisce ancora una volta che non sia più rinviabile un chiarimento da parte della Regione per comprendere se, in che modo e soprattutto in che tempi, intende dar seguito al progetto di completamento della Statale 7 Matera-Basentana e se la trasversale Murgia-Pollino è ritenuta infrastruttura strategica e prioritaria. E' auspicabile che  i rappresentanti (parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e sindaci) del territorio, superando divisioni che non fanno il bene della nostra Regione, si facciano promotori di iniziative concrete per far entrare sul serio nell'agenda della politica lucana un'infrastruttura che non solo è "necessaria e serve" alla Basilicata ma deve anche, e soprattutto, garantire incolumità a chi la percorre".

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